Il ciclismo italiano si sta costruendo un’ottima base per il futuro. Tanti talenti sono in rampa di lancio, uno fra questi è un ragazzo bolognese che ha visto la luce nel 1996 e che ha incantato sullo Zoncolon al Giro e sul Monte Grappa alla Adriatica Ionica Race. Questo ragazzo è Lorenzo Fortunato.
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Lorenzo, partiamo da lontano, dal Giro. Come ti sei avvicinato a questo evento, che cosa hai provato quando hai saputo che avresti preso parte alla corsa rosa?
“Venivo da tre settimane, tra marzo ed aprile, a Sierra Nevada con la squadra, dopo ho preso parte al Giro delle Astrurie e lì ho visto che rimanevo sempre con Quintana e i big. Dopo la fine della gara spagnola la squadra mi ha detto che avrei preso parte al Giro, per me era già una vittoria essere alla corsa rosa. Ho visto però, con l’andare della corsa, che non perdevo mai terreno da Bernal ed ero sempre lì con loro. Da dopo la vittoria sullo Zoncolan ho preso sempre più fiducia, fino alla consapevolezza finale di poter fare qualcosa di importante”.
Che sensazioni ti ha trasmesso vivere un gruppo così importante come quello di quest’anno?
“All’inizio mi sentivo quasi fuori luogo, un ospite, poi sul finale mi sono detto che questo è il mio gruppo e che potevo farne parte”.
Ti sei reso conto di essere entrato nella top 20 di un grande Giro?
“Sì, non subito ma, col tempo, mi sono reso conto. Ho guardato la classifica solo gli ultimi tre giorni, anche se con il senno di poi si poteva fare qualcosa di più visto tutto il tempo perso. Alla fine sono soddisfatto così: sedicesimo nella generale e ho vinto sullo Zoncolan, va bene così”.
Arriviamo a quella tappa: 22 Maggio – Zoncolan quando avete parlato del tuo attacco? Quando hai creduto di poter far tuo il Kaiser?
“Alla mattina Ivan (Basso, ndr) e Zanatta, però Ivan in particolare, mi ha detto di andare in fuga. Al mattino sul computer, dove in genere c’è scritto chi deve partire c’era scritto “Fortunato deve andare in fuga”, solo io. Non ho mai pensato di vincere, ho realizzato solo a 150 mt. dall’arrivo quando ho alzato la testa ed ho visto che eravamo solo io e Tratnik. Vedevo lui che faceva fatica mentre io non vedevo l’ora che iniziasse il tratto duro per aumentare, e lì ho iniziato a crederci…”.
Nel 2010, su quella salita, vinse un signore che tu conosci bene: Ivan Basso. Quanto sono stati importanti i suoi consigli per domare lo Zoncolan?
“I suoi consigli sono stati preziosi durante tutto il Giro, anche perché lui si sofferma su dettagli a cui magari non dai peso. Tanti piccoli consigli che alla lunga fanno la differenza”.
Parlando di Basso, voi siete una squadra giovane, che importanza hanno i consigli di due mostri sacri come Ivan e Contador?
“Sono fondamentali. Quando hai Basso e Contador che ti danno consigli è importante ascoltarli sempre sia che sia una squadra giovane come la nostra che più esperta. Loro magari, qualche volta, hanno sbagliato negli anni e dunque sanno cosa fare in certe situazioni e sanno darti tanti piccoli consigli per aiutarti a non ripetere quegli errori”.
Dopo lo Zoncolan il Monte Grappa: possiamo dire che se non sono salite importanti non ti diverti?
“La salita più è lunga e più è dura più vado bene, sono leggero e con il passare del tempo in salita vado ancora meglio, inoltre un punto a mio favore è l’altitudine: più salgo di metri più vado bene, non soffro le grandi altezze e per me è importante ed un aiuto”.
Fortunato il nuovo Basso?
“No…vadesso è ancora presto per dirlo”.
Quali sono le prossime corse che hai messo nel mirino?
“Il Lombardia primo su tutti e le classiche italiane in particolare. Guardo anche alla salita di San Luca con un occhio particolare perché corro in casa, ma il Lombardia è più adatto alle mie caratteristiche”.
In conclusione ti chiedo: il tuo nome sta girando molto in ottica di ciclomercato…
“Ho avuto proposte da tante squadre World Tour e sono in contatto con loro. Però io voglio rimanere alla EOLO, perchè è la squadra che mi ha portato dove sono, che mi ha fatto crescere, senza di loro non sarei mai arrivato a questo livello. Non ho ancora firmato, non ho ancora ufficializzato niente, però io voglio restare alla EOLO – KOMETA”.
a cura di M.M. Copyright © Inbici Magazine ©Riproduzione Riservata