Chapeau Mathieu! Il tuo numero oggi sul Mur-de-Bretagne ci ha fatto commuovere tutti, riuscendo a ottenere il tuo obiettivo principale al Tour de France. Volevi fare ciò che il tuo celebre antenato Raymond Poulidor non era mai riuscito a fare nella sua grande carriera che lo ha proiettato come uno dei campioni francesi più amati, non solo nella sua terra natia ma anche oltre confine.
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Nonno Raymond non aveva mai indossato la Maglia Gialla nelle sue partecipazioni al Tour de France, nonostante sia salito sul podio di Parigi per ben otto volte a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 vincendo anche sette tappe. L’impresa di Mathieu è giunta con un giorno di ritardo rispetto a quanto pianificato e desiderato: si, perchè ieri da Brest a Landerneau la sua Alpecin-Fenix ha corso indossando una divisa celebrativa che ricordava quella della Mercier, la squadra storica di Poulidor. Soltanto un formidabile Julian Alaphilippe gli ha negato la chance ieri, ma sono passate solo ventiquattro ore ed ecco che il sogno si è avverato.
Come è stata ottenuta questa impresa? Beh, basta vedere la grinta che ci ha messo sul primo passaggio quando è scattato ai piedi del Mur-de Bretagne per prendere l’abbuono! Senza quello scatto non saremmo qui a discuterne ora, e la vittoria è la ciliegina sulla torta di questo emozionante finale di tappa. “Il mio pensiero è solo per mio nonno”, ha detto VDP prima di scoppiare in un pianto a dirotto durante la intervista post corsa. E avevamo capito quando sul traguardo ha alzato il dito indice verso il cielo, che oggi l’olandese aveva già raggiunto il suo più grande obiettivo partecipando al Tour de France.
Lacrime, commozione e gioia che hanno contagiato tutti i sostenitori di Mathieu Van der Poel e del ciclismo intero. Si, perchè la sua impresa ha unito la generazione attuale con quella che ha potuto seguire tanti anni fa le gesta dei grandi campioni dell’epoca. Parliamo di una famiglia che ha il ciclismo nel sangue, dal nonno materno Raymond Poulidor a papà Adrie, anche lui capace di vincere due tappe al Tour, un Fiandre, una Liegi, una Classica di San Sebastiàn ed un Mondiale di Ciclocross, infine il fratello maggiore David.
Prima di questo Tour Mathieu aveva ancora due obiettivi da raggiungere in stagione: il primo è stato ottenuto oggi sul Mur-de-Bretagne, il secondo lo dovrà rincorrere lontano dall’Europa tra circa un mese. A Tokyo, per l’oro olimpico.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata