Sulle montagne da protagonista: possiamo dire con certezza che la ciclista della Fdj-Nouvelle Aquitaine-Futuroscope, grazie al quarto posto ottenuto sia sabato scorso a Prato Nevoso che oggi alla Cascata del Toce, sia stata molto performante in questa prima parte del 32° Giro d’Italia Donne, interamente disputato in Piemonte fino ad oggi.
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“E’ stata una cronometro bella, e pensare che dopo la tappa di ieri a Ovada, corsa spesso sotto la pioggia e con un lungo chilometraggio, avevo la sensazione di non aver recuperato in fatto di freschezza fisica. La squadra però mi è stata molto vicina durante la cronometro e questo mi ha dato tantissima motivazione per le prossime tappe” – ha esordito Marta, alla prima stagione nella formazione transalpina dopo essersi laureata Campionessa d’Italia nel 2018 proprio in Piemonte, ad Agliè. La motivazione della atleta nata il 18 marzo 1998 a Cremona è doppia, vista la comunicazione della convocazione olimpica giunta nelle ore scorse: “Sono ancora giovane e non avrei mai pensato di andare così presto alle Olimpiadi. Adesso posso dire che si realizza il sogno di una carriera, sarà una grande emozione”. Marta, che ha già corso con la Nazionale italiana agli Europei 2019 e 2020 ad Alkmaar (Paesi Bassi) e Plouay (Francia), e poi ai Mondiali su strada di Imola 2020, disputerà a Tokyo la prova in linea insieme ad Elisa Longo Borghini, Soraya Paladin e Marta Bastianelli.
La Lombardia è la regione di origine di Marta Cavalli ma già nelle frazioni piemontesi era presente un importante sostenitore: “E’ arrivato mio papà a vedermi a Prato Nevoso e Ovada, e sicuramente ci sarà gran parte della mia famiglia domani a Carugate e giovedì a Puegnago. Quella sul Garda è una delle più adatte alle mie caratteristiche, con l’arrivo su uno strappetto, così come quella del Lago di Como, che non è proprio pianeggiante e nasconde alcuni tranelli. Inoltre misurando 155 km la distanza è decisamente importante e posso dire la mia.”
Marta Cavalli cosa pensa di Anna Van der Breggen? “E’ una spanna sopra tutte noi, ed ha anche una squadra altrettanto forte che può aiutarla in ogni situazione. Di certo se qui ci fosse stata anche Annemiek Van Vleuten sarebbe stato un duello all’ultimo sangue, in cui si sarebbero scannate a vicenda. Adesso penso che sia difficilissimo che questo Giro venga vinto da qualche sua avversaria.”
Una edizione partita con alcune difficoltà, causa una caduta che ha coinvolto la compagna di squadra Cecilie Uttrup Ludwig alla partenza della cronometro a squadre a Fossano: “Cecilie ora sta recuperando, anche se oggi ha ancora avuto qualche problemino. Ma non mi sorprenderei se in almeno una delle prossime tappe si dovesse trovare anche lei nella condizione potenziale di puntare ad una vittoria di tappa”.
Dopo quattro giornate di corsa, la classifica generale di Marta Cavalli la vede in undicesima posizione a 7’48” da Anna Van der Breggen. La top 10, chiusa da Tatiana Guderzo, è a soli 24” e con il suo grande carattere siamo convinti che questo sia un obiettivo decisamente alla sua portata.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata