Training Camp Spagna Costa Blanca
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dove si allenano i campioni del Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta Espana
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Filippo Ganna si presenta alle Olimpiadi di Tokyo come uno degli uomini simbolo della nostra spedizione. Il 24enne nativo di Verbania avrà un doppio obiettivo quello di salire sul podio nella cronometro individuale su strada e di raggiungere il massimo traguardo nell’inseguimento su pista.
Un programma decisamente duro ma che non spaventa Ganna. Il campione della Ineos Grenadiers, in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ha parlato di cosa si aspetta dalla rassegna a cinque cerchi in terra nipponica e di quali sono gli obiettivi che si è prefissato.
“So bene che non è il mio percorso. Così come non mi sto scervellando a pensare al doppio impegno, ma preferisco focalizzarmi su una cosa alla volta. Dunque: prima la crono e poi la pista, una semplice questione di calendario. Vi ricordate dopo il Giro d’Italia dell’anno scorso? C’erano gli Europei su pista, ma presi il Covid e ciao. Se volete un parere sulla crono, abbiamo visto tutti quello che ha fatto Van Aert al Tour e io penso che sarebbe stato molto competitivo Pogacar se fosse stato al via“.
Ganna dimostra di avere le idee chiare anche sull’importanza della competizione che sta per iniziare e nella quale lui avrà un ruolo di primissimo piano: “Non è una competizione come le altre, ma resta una gara. Inutile farsi tante fisime. Ognuno darà il proprio meglio. Ma se le cose non andassero bene, non c’è da lapidare nessuno. Ogni volta che ci si mette il numero sulla schiena, è per fare bene. Su questo non c’è dubbio. Poi, il podio si potrà giocare sui secondi, in pista sui millesimi. L’impegno che ci si mette però resta quello“.
In chiusura il cronoman azzurro svela agli italiani con quale spirito si presenterà alle Olimpiadi di Tokyo: “In valigia ci ho messo come al solito il cuscino, altrimenti non dormo come vorrei. In testa, l’idea di fare qualcosa di bello“.
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