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SORAYA, LA PIAZZA, LE OLIMPIADI: UN’ALBA A SEGUIRE LE AZZURRE IN GARA


Alle 5.45 di domenica mattina la Piazza di Cimadolmo comincia ad animarsi. Il maxischermo è già piazzato.

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Il primo bar comincia ad alzare le serrande. Lucio e Carmen Paladin sono già in tensione. Vengono disposte le sedie per assistere allo spettacolo. Ovvero la gara di ciclismo femminile su strada in diretta da Tokyo. Li corre, in maglia azzurra, Soraya Paladin. 

Alle 6 dei mattino si accende il maxischermo con il collegamento su Eurosport che saluta in diretta gli spettatori radunatisi nel comune trevigiano; il gruppo delle atlete è già schierato alla partenza. Carmen, la sorella di Soraya, Asia e il papà Lucio si lasciano scendere una lacrima sul volto. Quale sarebbero i genitori che non vorrebbero veder un proprio figlio gareggiare alle Olimpiadi, in qualunque sport, ma li presente alla manifestazione olimpica. “Un’emozione immensa, che ripaga gli anni di sacrifici, alzatacce, delusioni e rinascite – raccontano in coro mamma Carmen e papà Lucio -. Vedere Soraya alle Olimpiadi. Chi l’avrebbe mai creduto. Ha praticato tutti gli sport. Da piccolina il ciclismo con l’Ormelle. Ma se nostra figlia è li, dobbiamo ringraziare Lucio Rigato della Top Girls Fassa Bortolo. Ha creduto in lei e le ha dato la forza e la grinta di allenarsi e concentrarsi nel ciclismo.

Comunque vada sarà una grande impresa”. La piazza via via si riempie. I cappuccini e le brioches offerti in parte dal comune di Cimadolmo dove risiede la famiglia Paladin, originaria però di Ormelle, e in parte dalla stessa famiglia di Soraya attirano anche i curiosi. Tanti i cicloamatori che arrivano alla spicciolata, durante il giro domenicale. Si fermano un pò, parlano di ciclismo, di Soraya, delle Olimpiadi. A fare gli onori di casa è Chiara Lovat, giudice di gara internazionale di ciclismo e vice sindaco di Cimadolmo. Arriva il presidente del comitato provinciale Fci di Treviso, Giorgio Dal Bo.

Raggiunge Cimadolmo anche Alessandra Cappellotto, ex campionessa del mondo e ora responsabile CPA in sceso all’Uci, ovvero tutela gli interessi del ciclismo femminile mondiale: “Un settore in forte crescita – ammette l’ex iridata, la prima azzurra a vincere un mondiale strada per l’Italia -. Il ciclismo femminile comincia davvero a piacere. E le nostre azzurre sono sempre in gradi di emozionarci”. Verso le 9 la corsa comincia a infiammarsi, qualche piccolo scatto di Soraya in avanti, in testa al gruppo, il suo sforzo per riportare nelle posizioni di vantaggio Marta Bastianelli, Elisa Longo Borghini e la piazza esplode in un applauso, incitando l’azzurra trevigiana. La gara termina alle 10,15.

Gli applausi per il bronzo di Elisa Longo Borghini, per la corsa di Soraya e soprattutto per il grande onore di aver schierato una trevigiana al via di una corsa che comunque ti fa entrare nella storia. E l’analisi di Asia, sorella di Soraya, scesa di sella solo tre mesi fa, della corsa della azzurre: “Mia sorella è fredda quando è in gara, l’ho sentita spesso in questi giorni, era concentrata. Sapeva di dover lavorare per Elisa Longo Borghini. Ha fatto il suo dovere. A volte è fin. Troppo generosa. Comunque un grande orgoglio vederla li, in gara, a Tokyo, alle Olimpiadi”. 

Tokyo 2020 Olympic Games – Olimpiadi Tokyo 2020 – Women’s Road Race – Musashinonomori Park – Fuji Internetional Speedway 137 km – 25/07/2021 – Marta Bastianelli (Italy) – Elisa Longo Borghini (Italy) – Soraya Paladin (Italy) – 


a cura di Tina Ruggeri Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata

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