Con l’oro olimpico di ieri, Primoz Roglic è riuscito ancora una volta a riscattarsi dopo una grande delusione.
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L’anno scorso, dopo l’amaro secondo posto al Tour de France, si era vendicato conquistando prima la Liegi-Bastogne-Liegi, poi Vuelta a España; mentre in questo 2021, dove la Grande Boucle non ha giocato nuovamente a favore dello sloveno, ritiratosi dopo una settimana, è riuscito ad agganciare il riscatto ai Giochi olimpici di Tokyo 2020, facendo sua la prova a cronometro.
Ieri lo sloveno si è reso protagonista di una prova dominata in maniera assoluta assoluta, in cui ha superato di ben un minuto due ex campioni del mondo di specialità del calibro del suo compagno di squadra in Jumbo-Visma Tom Dumoulin, e il portacolori della Ineos Grenadiers Rohan Dennis. Il tutto in una gara che, visto il tracciato collinare, ha favorito proprio un corridore completo come lo sloveno.
“È difficile restare calmi quando le cose non vanno come vuoi – ha dichiarato Roglic alla regia internazionale appena dopo aver vinto l’oro nipponico – Alla fine ho lavorato duramente e ho continuato a crederci sempre. Sono sempre Primoz, e tutto è possibile ogni giorno. Sono partito e sapevo di non aver niente da perdere. Ho dato tutto sin dal primo chilometro, e sono riuscito a reggere fino al traguardo. Questo era il mio compito e sono riuscito a farlo bene”.
Roglic è sicuramente uno di quei corridori in grado di vedere in ogni sconfitta un’immediata possibilità di riscatto: “Nel ciclismo è stupido fare un paragone tra le varie corse – ha aggiunto – Tutto è difficilissimo da vincere, anche la corsa di casa, sulle tue strade. Ogni risultato è speciale e questo lo è sicuramente ancor di più e sono felicissimo. Per me è semplicemente bellissimo dopo tutte le cose brutte che mi sono capitate recentemente. Il lavoro che abbiamo fatto ha dato i suoi frutti, anche dal punto di vista della famiglia e le persone che mi sono vicine”.
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