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Tokyo 2020 - Izu Velodrome - Cycling Track Day 1 - 02/08/2021 - Men's Team Pursuit - Filippo Ganna - Simone Consonni - Francesco Lamon - Jonathan Milan (ITA) - photo Luca Bettini/BettiniPhoto©2021

OLIMPIADI: GANNA E IL QUARTETTO IN SEMIFINALE PER L’ORO OLIMPICO


L’Italia dell’inseguimento a squadre inizia nel migliore dei modi le Olimpiadi. Filippo Ganna, Francesco Lamon, Jonathan Milan e Simone Consonni hanno sbriciolato il precedente record italiano e hanno realizzato il tempo di 3’45″895. Solo i campioni del Mondo della Danimarca, che hanno finito la prova in 3’45″014, sono riusciti a fare meglio rispetto ai rappresentanti del Bel Paese. Il quartetto dello Stivale, dunque, si giocherà, al prossimo turno, la finale per l’oro.

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Il terzo tempo, l’unico, peraltro, accostabile ai primi due, lo ha fatto registrare la Nuova Zelanda. I vicecampioni del Mondo, infatti, hanno confezionato un ottimo 3’46″079. Quarto tempo provvisorio per il Regno Unito. Il quartetto dei campioni uscenti, nonostante l’inserimento del giovane e talentuoso Ethan Vernon, non è al livello di quelli che, in passato, hanno monopolizzato la disciplina. I sudditi di Sua Maestà hanno fermato il cronometro in 3’47″507.

Tokyo 2020 – Izu Velodrome – Cycling Track Day 1 – 02/08/2021 – Men’s Team Pursuit – Denmark – photo Luca Bettini/BettiniPhoto


Nonostante la prestazione non eccellente, ad ogni modo, il Regno Unito è riuscito a strappare la quarta piazza, l’ultima che permette di giocarsi la finale per l’oro. L’Australia, che era la rivale dei britannici per l’ultimo pass, infatti, è stata danneggiata da una brutta caduta di un suo alfiere, Alexander Porter. La prova in cui l’australiano è scivolato, ad ogni modo, era stata neutralizzata e Leigh Howard e compagni hanno avuto l’opportunità di rifarla.

Tuttavia, una volta tornati in pista, gli australiani hanno confezionato un tempo di 3’48″448, decisamente peggiore rispetto a quello del Regno Unito
. Sicuramente la caduta di Porter ha danneggiato l’Australia, ma c’è da dire che già la prima volta in cui erano scesi in pista gli australiani non stavano impressionando. I portacolori dell’isola più grande dell’Oceania stavano viaggiando su tempi ben superiori a quelli della Danimarca e non sembravano una minaccia nemmeno per Italia e Nuova Zelanda.

 

a cura del nostro partner OA Sport – www.oasport.it Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata

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