Cordiano Dagnoni e Davide Cassani si sono finalmente incontrati dopo le ultime due burrascose settimane.
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Il vertice tra il Presidente della Federciclismo e il DT della Nazionale Italiana è avvenuto a Roma, una volta che il numero 1 del pedale tricolore è tornato nel Bel Paese dopo le Olimpiadi di Tokyo 2020. Come riporta la Gazzetta dello Sport c’è stato un clima disteso e sono avvenute delle “prove tecniche di disgelo”.
Appare praticamente scontato che il tecnico romagnolo non sarà in ammiraglia in occasione degli ormai imminenti Europei e Mondiali (a settembre, tra Trento e Belgio), ma allo stesso tempo Dagnoni non vorrebbe privarsi della figura carismatica di Cassani e gli avrebbe proposto un contratto triennale in un’altra veste: quella di ambasciatore del movimento. Cassani si sarebbe preso un paio di giorni per valutare l’offerta.
Per la rassegna continentale e quella iridata previste per il prossimo mese si dovrebbe scegliere una guida già presente nell’organigramma federale, nel frattempo Dagnoni penserà a quale sarà il CT a partire dal 2022. Non è stato disconosciuto il lavoro di Davide Cassani, a cui è stato dato il merito di avere rilanciato l’attività giovanile e di avere contribuito a favorire l’integrazione tra strada e pista, ma si vuole cambiare un po’ aria per quanto riguarda la conduzione della Nazionale e del sistema di lavoro operativo. Va ricordato che il 60enne guida l’Italia dal 2014, il miglior risultato della sua gestione è l’argento di Matteo Trentin ai Mondiali 2019 per quanto riguarda le prove in linea mentre nel 2020 Filippo Ganna vinse l’oro iridato a cronometro.
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