“Un record olimpico” secondo il presidente del CIO Thomas Bach.
Iniziava un anno fa, il 2 settembre 2020, l’avventura iridata di ExtraGiro.
Sono passati 365 giorni dall’annuncio della designazione dell’Emilia-Romagna e di Imola per lo svolgimento dei Campionati del Mondo di ciclismo 2020, dopo la rinuncia di Aigle-Martigny in Svizzera. Un anno dalla sottoscrizione del contratto per l’organizzazione da parte di ExtraGiro, avvenuta in pieno svolgimento del Giro d’Italia Giovani Under 23, la prima corsa a tappe in Italia durante il periodo di pandemia, organizzata anch’essa da ExtraGiro.
Il gruppo diretto da Marco Selleri e Marco Pavarini, che ha la mission di valorizzare e promuovere il territorio attraverso la bici e gli eventi sportivi, nel 2020 ha portato avanti e concretizzato le idee e gli impulsi di Davide Cassani ponendosi un unico obiettivo: consentire la ripartenza del movimento ciclistico in Italia e sostenere tutto il ciclismo giovanile. Da qui era nato l’evento Warm Up Ciclismo a luglio, che prevedeva anche gare Juniores e mtb e che in un periodo davvero difficile per le strutture ricettive aveva generato oltre 1.600 pernottamenti negli hotel del territorio.
Per ExtraGiro, quell’intensa estate è stata coronata dall’impresa di aver organizzato in soli 21 giorni i Campionati del Mondo Imola – Emilia-Romagna 2020, un vero e proprio “record olimpico”, come dichiarato dal presidente del CIO Thomas Bach a Imola in occasione della prova in linea maschile.
Momenti da custodire nella memoria storica del ciclismo: partenza e arrivo dentro l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, che aveva ospitato il trionfo di Vittorio Adorni e Keetie van Oosten-Hage nel 1968, con un percorso inedito che ha fatto scoprire al mondo le salite Mazzolano e Gallisterna, oltre alle indelebili immagini dall’elicottero con i ciclisti a pedalare “sospesi” tra i calanchi della Vena del Gesso Romagnola.
A distanza di un anno ExtraGiro ricorda quei momenti, l’onere – ma soprattutto l’onore – di organizzare un evento così prestigioso, per sostenere lo sforzo di tutti gli organizzatori che sono impegnati in questi giorni nelle proprie attività, a tutti i livelli. Ripensando a quanto fatto nel 2020 per sostenere la ripartenza del ciclismo nei momenti più bui della pandemia, un pensiero va anche alle istituzioni, in particolare le Regioni – su tutte Emilia-Romagna e e Veneto – che in quel periodo ci hanno spronato e sostenuto, al pari della Federciclismo e delle istituzioni sportive.
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