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TERRAE: IL GRAVEL “RACE” DI FRM È DIVERTIMENTO ALLO STATO PURO


Dal 18 al 25 Gennaio 2025 in Costa Blanca

Pedala con Riccardo Magrini, Luca Gregorio e Wladimir Belli
i commentatori del cisclimo su Eurosport Italia
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In occasione della prima edizione dell’Italian Gravel Trophy abbiamo avuto la possibilità di testare le due gravel che hanno ampliato l’offerta prodotto di Frm per il 2022. Se il giorno della vigilia siamo saliti in sella alla InZir, per il giorno di gara abbiamo invece testato per bene questa Terrae, che si differenzia dalla prima per la sua matrice espressamente “race”.

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Terrae è infatti una gravel costruita in carbonio, con leggero telaio in fibra di serie T800, realizzato per fasciatura e configurato con una geometria scattante, capace di andare veloce su ogni terreno. Cosa di meglio, allora, per farci i 137 chilometri di questo bell’evento gravel essenzialmente cicloturistico, ma con una piacevole e divertente incursione agonistica grazie a una salita cronometrata?

Noi di InBici abbiamo testato una taglia M delle cinque prodotte (da XS aXL), perfetta per i 173 centimetri di chi scrive, che si è trovato subito a suo agio su una bici che così come l’abbiamo trovata montata ha fatto segnare solo 8.6 chili (priva di pedali ed accessori). È un peso di tutto rispetto se si pensa che stiamo parlando di una gravel e in questa occasione “gommata” con delle Pirelli Cinturato Gravel, con sezione di 40 millimetri.

Per le impressioni di utilizzo vi rimandiamo allora al video, mentre qui preferiamo concentrarci sulle specifiche tecniche di questo bel mezzo, che esattamente come per la InZir ci parlano di una gravel che si caratterizza per dei particolari che la rendono unica e irripetibile, capace di distinguersi nell’affollato panorama gravel attuale, e ribadire la sua estrazione artigianale, rigorosamente Made in Italy. Sì, perché proprio come la InZir, anche la Terrae è progettata e realizzata interamente in Italia.

La bici era allestita con una trasmissione elettronica wireless di Sram: sofisticata ma essenziale nel contempo e soprattutto rapidamente fruibile. Si trattava di comandi e guarnitura di classe Rival abbinati a un cambio posteriore di serie GX eTap AXS, che agiva su un pacco pignoni supergeneroso, il 10-52 di estrazione mtb. Accoppiato al 40 anteriore (ovviamente monocorona) che abbiamo trovato davanti, permette di andare davvero ovunque.

Il telaio è predisposto anche per i gruppi elettronici della Shimano o per i classici reparti meccanici, in entrambe i casi con cablaggi instradabili tutti all’interno dei tubi.

La gommatura che abbiamo provato era una 40 mm, ma la Terrae è capace di ospitare tranquillamente coperture fino alla 42 millimetri, in grado di votarla ancor più all’off road; al contrario, immaginando di montarla con delle 30 mm (di meno non è consigliabile perché il canale delle ruote Frm è da 24 mm), si può ottenere una bici con delle prestazioni in tutto simili a quella di una autentica road bike.

Terrae è una gravel “race”, ma non si preclude la possibilità di convertirla in bici da viaggio o bikepacking: la possibilità di montare portapacchi e borse (anche alla forcella) la rendono ideale anche per affrontare lunghi raid.

Il design propone colorazioni e grafiche accattivanti, con tre vesti cromatiche (noi abbiamo testato quella senape) tutte quante caratterizzate da grafiche esclusive, che propongono nelle zone più nascoste del telaio (sotto il down tube e all’interno dello stelo destro forcella) le curve di livello delle carte geografiche.

Le ruote sono anche queste prodotte da Frm: le Sterrato hanno un cerchio in alluminio con altezza minimale e gola tubeless-ready da 24 millimetri, che con la sua sede ampia per le coperture è uno dei primi segreti per garantire stabilità e precisione di guida, sia sui tratti “off” che “on road”. Le Sterrato sono completate da bellissimi mozzi in alluminio Cnc lavorato dal pieno, nella migliore tradizione Frm.

Frm era una delle aziende presenti alla fiera dell’Italia Gravel Trophy

La bici testata era completata con un “trittico” di validi e affidabili componenti Ritchey di classe superiore: curva con code “flare”, reggisella e attacco manubrio, di cui i primi due sono in leggerissimo carbonio monoscocca.

Infine il prezzo: nell’allestimento che abbiamo provato, la Terrae è in vendita a 5980 euro.

Con la Terrae abbiamo anche vinto il tratto cronometrato!

Ulteriori informazioni: Frm

a cura di Maurizio Coccia ©Riproduzione Riservata-Copyright© InBici Magazine

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