Con il trionfo di Alaphilippe nella prova Elite ed il decimo posto di Colbrelli cala il sipario su un Mondiale straordinario: con tre ori e un bronzo l’Italia è la regina di questa edizione.
Il nuovo campione del mondo è il vecchio. Julian Alaphilippe confezione la gara fotocopia dello scorso anno e lungo le strade delle Fiandre, davanti ad un pubblico incredibile, va a vincere la sua seconda maglia iridata. Salgono sul podio, alle sue spalle, l’olandese Van Baarle e il danese Valgren.
L’Italia di Davide Cassani corre bene, nonostante una caduta metta alle corde gli azzurri, costringendoli ad un inseguimento di una trentina di chilometri e al ritiro anticipato di due uomini fondamentali: Matteo Trentin e Davide Ballerini.
Il 10° posto di Sonny Colbrelli chiude un Mondiale per l’Italia che comunque migliore era difficile immaginare. Stila un primo bilancio il presidente Cordiano Dagnoni, che ha seguito con partecipazione queste giornate esaltanti: “E’ stato un mondiale fantastico, abbiamo chiuso col primo posto nel medagliere…”. E aggiunge riferendosi alla gara di oggi: “Ovviamente non può essere sempre festa: non siamo stati fortunati ma abbiamo corso bene, peccato per la caduta iniziale che ha messo fuori gioco due pedine importanti per noi. Bisogna dare onore al merito del vincitore perché è stato nettamente il più forte e ha meritato di vincere”.
Nel medagliere finale troviamo tutti gli elementi tecnici per valutare al meglio questa edizione iridata. L’Italia chiude in testa il medagliere, con tre ori e un bronzo, nel Mixed Relay, specilità di recente istituzione ma che ben fotografa la complessità di un movimento sportivo. Due ori provengono da settore maschile, uno da quello femminile. Equamente distribuite anche le medaglie per quanto riguarda in linea/crono: mostrando che dietro al fenomeno Ganna crescono, anche per le prove di un giorno, giovani talenti. Ci sarà tempo per stilare un bilancio più completo di questa esperienza in Belgio, ma gli elementi evidenziati lasciano intravedere un’ottima base per programmare il quadriennio appena partito.
E’ stato anche l’ultimo mondiale di Davide Cassani alla guida della Nazionale: “Una giornata di emozione e sfortuna. Matteo Trentin e Davide Ballerini ci sono mancati anche se si sono messi a disposizione per chiudere sulla fuga iniziale. Dopo la caduta stavano molto male. Nel finale c’erano 17 uomini davanti e 3 dei nostri che sono stati molto bravi. Nulla da dire, ha vinto il più forte. Con questo Alaphilippe mi è parso di vedere il Bettini dei bei tempi che faceva 3-4 scatti consecutivi finchè non riusciva ad andare via”.
Tornando sulle fasi cruciali: “Forse Sonny ha tergiversato un pochino, ma il problema nostro è stata la mancanza di un uomo nel finale, nonostante la presenza di Nizzolo che si è sacrificato, ne sarebbe servito un altro”.
Il CT conclude: “E’ stato comunque un mondiale da pelle d’oca. Bellissimo finire qui la mia avventura con un pubblico straordinario. Oggi sicuramente non ho rimpianti, se non maledire la sfortuna. Anche un corridore come Giacomo Nizzolo mi ha ringraziato per la bellezza di questo evento. Ripeto onore ad Julien. Sapevamo che era forte ed aveva puntato deciso al Mondiale saltando anche l’olimpiade”.
Sonny Colbrelli ha provato a resistere agli scatti del francese, il primo dei quali a due giri dalla fine. L’azzurro è stato l’unico in grado di tenere le ruote del campione del mondo, cosa non riuscita, invece, venti chilometri dopo, all’ennesimo tentativo del transalpino: “Sono deluso per il risultato, ma c’è da dire che la fortuna non è stata dalla nostra parte. Abbiamo perso subito Trentin e Ballerini mentre nel finale…guardi uno, guardi l’altro… ma alla fine è andata così. Ci hanno messi in mezzo: eravamo io, Nizzolo e Bagioli, le sensazioni erano buone ed è stato un peccato, sono deluso proprio perché avevo le gambe buone. Pazienza. Avrei voluto mettere una ciliegina sulla torta in questo splendido mondiale”.
Matteo Trentin, rientrato anzitempo al box, non nasconde la delusione: “Peccato. Avevamo pensato ad un’altra gara e questa caduta ci ha scombinato i piani. Però i ragazzi, una volta recuperato il distacco dai primi, sono stati bravi e pronti”.
Andrea Bagioli è stato sicuramente uno dei più attivi, svolgendo al meglio l’ingrato compito di marcare Evenenpoel. Nelle fasi finali si è fatto trovare pronto, tirando il gruppo dei migliori per evitare gli scatti: “Siamo stati sfortunati, quindi piani scombussolati. Prima del secondo giro grande ho visto che c’era un bel gruppetto e mi sono buttato dentro. Remco ha fatto un bellissimo lavoro, io ho dato una mano. Cosa ci eravamo detti? Di far lavorare i belgi più forti per lasciare Giacomo e Sonny tranquilli. Alla fine Alaphilippe ha fatto un grande numero è quindi… complimenti! Non c’è stato un attimo di respiro veramente percorso duro e lungo che si è fatto sentire sulle gambe”.
Diego Ulissi: “La caduta ci ha penalizzato più del previsto, siamo stati bravi a raddrizzare la situazione e a portare avanti gli uomini su cui puntavamo. Poi Julien ha fatto il numero…”.
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