Una Classica storica per il calendario italiano, tornata in scena dopo una lunga attesa (dal 2012, giunta ormai all’edizione numero 84). Ad imporsi nel Giro del Veneto è il belga Xandro Meurisse (Alpecin-Fenix), riuscito a regolare in uno sprint ristretto un Matteo Trentin nuovamente deluso e beffato.
Come di consueto prima ora di gara corsa a grandi velocità: media superiore anche ai 45 km/h. È andata via la fuga di forza, all’attacco otto uomini: Marco Grendene (Beltrami-TSA-Tre Colli), Giacomo Garavaglia (Work Service Dynatek Vega), Niccolò Salvietti (MGK), Luka Pajek (Hrinkow Advarics Cycleang), Davide Bais (Eolo–Kometa), Simone Bevilacqua (Vini Zabù), Matteo Baseggio (General Store Essegibi F.lli Curia) e Matteo Zurlo (Zalf Euromobil Fior).
Plotone che in ogni caso non ha lasciato troppo spazio, con Astana e UAE Emirates a dettare il ritmo. Davanti a mano a mano si è andato ad assottigliare il drappello, raggiunto a circa 40 chilometri dal traguardo. Successivamente il tentativo di Francesco Gavazzi della Eolo-Kometa, ripreso dopo poche centinaia di metri.
Sull’ultima ascesa, quella del Roccolo, scatenati Alessandro Covi ed Alexey Lutsenko che hanno distrutto il plotoncino, andato a ricompattarsi però successivamente in discesa. Da lì schemi saltati e attacchi a ripetizione, con gli uomini della UAE Emirates a scattare a ripetizione.
A circa 5 chilometri dall’arrivo sono evasi in tre: Jhonatan Restrepo (Androni-Sidermec), Matteo Trentin (UAE Emirates) e Xandro Meurisse (Alpecin-Fenix). Il gruppo non è riuscito a chiudere il gap ed il terzetto si è giocato il successo in uno sprint ristretto: lancia la volata Trentin, ma, come accaduto due giorni fa all’Agostoni, viene beffato sul traguardo da Meurisse. Nel gruppo in rimonta arriva a tutta Alberto Dainese, costretto ad accontentarsi della terza piazza.
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