Alla Milano – Torino uno degli atleti al via è Cesare Benedetti, ormai una bandiera della Bora-Hansgrohe, intervistato dalla nostra inviata Tina Ruggeri. Trentino di nascita ma naturalizzato polacco per motivi familiari, è per questo ed altri motivi uno degli atleti che vive in modo intenso ciò che sta accadendo nell’Europa Orientale.
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“Sono un appassionato di storia ma questa è una situazione molto politica. Io la vivo in maniera diversa perchè vivo da diverso tempo in Polonia e parte della famiglia di mia moglie è ucraina e vive a Leopoli, ciò mi permette di conoscere bene la vita nell’Europa dell’Est. Purtroppo la guerra li costringe a fuggire come gran parte dei loro connazionali e arrivano in molti verso la Polonia scendendo alla prima stazione buona. Sanno solamente loro quello che davvero sta accadendo lì, e credo proprio che sia esclusivamente per motivi politici”. Un pensiero anche per la partenza del Giro dall’Ungheria: “Budapest è un po’ distante dall’Ucraina ma non so cosa ci sia sotto a livello politico. Mi auguro che a maggio la situazione sia cambiata per il meglio e che si possa già parlare di ricostruzione e non più di distruzione”.
Per la cronaca Cesare Benedetti è risultato anche il migliore della propria squadra nella Classica più antica al mondo, in questa edizione riservata ai velocisti sul tracciato da Magenta a Rivoli e vinta da Mark Cavendish. Il trentino, che dallo scorso anno è stato natualizzato polacco, si è classificato 37° al traguardo.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata