Wout van Aert ha vinto l’E3 Saxo Bank Classic. Il belga si è imposto in uno sprint a due, regolando il francese Christophe Laporte (suo compagno di squadra alla Jumbo-Visma), e trionfando così in questa semiclassica in Belgio (giunta alla sua 64ma edizione), che gli appassionati conoscono con il nome di Harelbeke, la località di partenza e di arrivo.
Il percorso di 204 km proponeva ben 16 muri, 4 in pavé nella fase cruciale della corsa. Si tratta a tutti gli effetti di un succoso antipasto in vista della Gand-Wevelgem di dopo domani e del Giro delle Fiandre di domenica 3 aprile (seconda Classica Monumento della stagione).
Il 27enne ha conquistato il terzo successo stagionale, dopo aver messo le mani sull’Omloop Het Nieuwsblas e sulla cronometro della Parigi-Nizza (33ma gioia da professionista). Il nativo di Herentals era tra i favoriti della vigilia e non ha deluso le aspettative, arricchendo un palmares in cui figurano i trionfi alla Milano-Sanremo, alle Strade Bianche, alla Amstel Gold Race e alla Gent-Wevelgem (tra 2020 e 2021) e sei successi di tappa al Tour de France. Oggi ha risposto perentoriamente al suo grande rivale Mathieu van der Poel, che ha ruggito alla Settimana Coppi & Bartali con una meravigliosa azione di forza in quel di Montecatini.
Secondo posto per il buon Christophe Laporte (i due erano già arrivati insieme sul traguardo della prima tappa della Parigi-Nizza insieme all’altro compagno di squadra Primoz Roglic, i due veterani concessero l’affermazione al transalpino). Terza piazza per lo svizzero Stefan Kueng (Groupama-FDJ), capace di regolare il gruppetto inseguitore. Quainto posto per lo sloveno Matej Mohoric (Bahrain-Victorious, fresco di apoteosi alla Milano-Sanremo), quarta piazza per l’eritreo Biniam Girmay (Intermarché-Wanty-Gobert).
LA CRONACA DELLA CORSA
Wout van Aert ha scombussolato la gara, dimostrando di essere il più forte del lotto: prima ha smosso le acque sul Taaienberg (700 metri al 6,1% di pendenza media), quando mancavano 80 km al traguardo, formando così un gruppetto di 16 uomini (nel frattempo erano stati raggiunti i 7 fuggitivi della prima ora); poi ha attaccato in maniera incisiva sul Paterberg (400 metri al 9% di pendenza media), quando il traguardo era lontano 42 km, e soltanto il suo compagno di squadra è riuscito a stargli dietro.
I due alfieri della Jumbo Visma hanno subito fatto il vuoto, aumentando il loro vantaggio fino a 55 secondi tra l’iconico Oude Kwaremont (2,1 km al 4,2%) e il successivo Karnemelkbeekstraat (1,5 km al 5,3%). Negli ultimi 15 km completamente pianeggianti i due attaccanti sono andati via di comune accordo e il gruppo all’inseguimento non aveva le forze per cercare di ricucire un buco di un minuto. Lo sprint a due ha visto l’annunciato trionfo di Wout van Aert.
Ad animare la giornata erano stati i sette fuggitivi scattati nei primi chilometri: Ryan Mullen e Lukas Postlberger (Bora-Hansgrohe), Brent Van Moer (Lotto-Soudal), Jelle Wallays (Cofidis), Mathijs Paasschens (Bingoal Pauwels Sauces WB), Daniel Oss (TotalEnergies) e Lasse Norman Hansen (Uno-X Pro Cycling Team). Nel gruppetto di 16 uomini formatosi dopo il Taaienberg figuravano anche Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), Kasper Asgreen (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Matej Mohoric (Bahrain – Victorious), Stefan Kueng (Groupama – FDJ), Jasper Stuyven (Trek – Segafredo).
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