Due secondi posti, l’incubo del 2020 quando alzò le mani al cielo prima del traguardo per poi essere squalificato e tante altre delusioni. Fino ad ora la Liegi-Bastogne-Liegi è un tabù per il campione del mondo Julian Alaphilippe: domani il transalpino alla Doyenne andrà a caccia del successo che ancora gli manca.
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Le sue parole a Cyclingnews: “La Liegi è un grande obiettivo, ma lo dico dal 2015. Non sento nessuna pressione: con una buona squadra e, soprattutto, con Remco Evenepoel possiamo correre per la vittoria. È una delle corse più belle dell’anno. È una Monumento. Sono sempre vicino alla vittoria, ma non ha mai funzionato. È una corsa piena di prestigio ed è difficile da conquistare: tutti la rispettano e sognano di vincerla“.
Sul percorso differente rispetto alle passate stagioni: “Naturalmente la corsa potrebbe essere differente. Credo che tutti lo sappiano e oggi dopo la ricognizione abbiamo visto che sarà molto veloce fino all’arrivo. Credo che la differenza principale sia che la corsa può essere più veloce e aperta nel finale“.
La possibile tattica: “Noi dobbiamo prepararci nel caso qualche squadra voglia andare a tutta già da lontano. Comunque sarà un finale molto duro e, come abbiamo visto nelle corse recenti, sarà sempre full gas. Dobbiamo essere pronti per questo e avere buone gambe”.
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