Il Giro d’Italia numero 105 sta ormai volgendo al termine ed è dunque ora di fare le prime analisi. A tal proposito, Daniele Bennati, commissario tecnico della Nazionale italiana di ciclismo su strada, è stato intervistato da “Inbici” per parlare di quanto visto in questa Corsa Rosa.
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Bennati ha iniziato facendo un’analisi generale su ciò che hanno fatto i corridori azzurri al Giro d’Italia: “Fondamentalmente è andata abbastanza bene per come eravamo partiti. È stato un inizio di stagione complicato per tanti motivi e tanta sfortuna. Sicuramente bene dal punto di vista delle tappe perché comunque sono arrivate tre vittorie (l’intervista è stata fatta prima della 20ma frazione vinta da Alessandro Covi, ndr) da tre corridori importanti, due giovani interessanti come Dainese e Oldani. Poi c’è stato un recupero di Ciccone che dopo la delusione in casa sul Blockhaus ha cercato di reinventare il suo Giro d’Italia. In complesso comunque tutti i nostri si stanno dando un gran da fare”.
Poi è arrivato un commento sui giovani. L’importante è non volere tutto subito: “Io credo che dobbiamo dargli tempo di crescere. Se lì davanti in classifica troviamo Nibali che ha 37 anni e Pozzovivo che ne ha 40 credo che questa sia proprio la dimostrazione del fatto che i giovani non devono bruciare le tappe e dobbiamo cercare di salvaguardarli il più possibile, sin dalle categorie giovanili. Gli Juniores è una categoria molto importante e delicata e dobbiamo dare il tempo a questi ragazzi. Ultimamente mi sembra un po’ che si brucino le tappe perché oggi a 23-24-25 anni se non vinci determinate corse sei considerato un non corridore. Uno degli ultimi penso sia stato Matteo Trentin che ha fatto quattro anni da dilettante e adesso sembra quasi impossibile che un giovane possa passare professionista e diventare un grande protagonista come Trentin. Credo che dobbiamo prendere come esempio queste figure che sono importanti per il ciclismo”.
Infine, non è mancato un suggerimento per i più piccoli che si affacciano al mondo del ciclismo: “Per quanto riguarda il ciclismo dobbiamo cercare di farli giocare con la bicicletta piuttosto che dirgli ‘Andiamo a correre in bicicletta’. Credo che la BMX possa essere veramente un grande incentivo per far divertire i bambini facendogli scoprire la bicicletta. La BMX ti insegna tante capacità atletiche e tecniche e poi magari da lì ci si può innamorare della bicicletta”.
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