Il Tour de France si avvicina a grandi passi, ma la vigilia della Grande Boucle non si rivela affatto semplice per alcuni. Parliamo nello specifico della Bahrain-Victorious, che ha dichiarato nella giornata di oggi che le case di alcuni corridori e dello staff sono state perquisite dalla Polizia prima dalla partenza verso la Danimarca.
La tua VACANZA in bici
2 date disponibili: dal 18 al 25 Gennaio e dal 15 al 22 Febbraio
Training Camp Spagna Costa Blanca
Scopri di più
Il team emiratino ha prodotto un comunicato stampa in cui ha commentato l’evento in maniera assai piccata: “L’indagine sui membri del team, iniziata quasi un anno fa e che non ha prodotto risultato, continua poco prima del Tour de France e danneggia la reputazione dei singoli e del team. A causa di recenti indagini, la squadra ritiene che la tempistica di questa indagine sia finalizzata a danneggiare intenzionalmente la reputazione della squadra“.
La Bahrain-Victorious si riferisce infatti a ciò che è successo lo scorso anno durante il Tour, quando la Gendarmeria entrò nell’albergo della squadra il 14 luglio per controllare i file di allenamento e l’autobus, susseguente ad alcuni dubbi che si erano sparsi da alcuni addetti ai lavori, con velate accuse nei loro confronti.
La squadra continua con il suo comunicato: “Poco dopo lo svolgimento delle indagini, gli inquirenti hanno fornito illegalmente informazioni sugli oggetti sequestrati, sulla base delle quali è stato pubblicato un articolo su una rivista medica professionale. Il giornale affermava che il team non possedeva sostanze illecite. Tuttavia, questo comportamento degli inquirenti mette in dubbio la credibilità dell’indagine, dato che le informazioni delle autorità francesi sono arrivate ai media. Al contrario, il team non ha ricevuto alcun aggiornamento”.
“Dopo quasi un anno di sforzi infruttuosi da parte della squadra per ottenere ulteriori informazioni – prosegue la Bahrain – gli inquirenti hanno deciso nuove indagini pochi giorni prima dell’inizio della gara ciclistica più importante, che getta senza dubbio un’ombra sul suo scopo. Il team ha sempre collaborato in modo completamente trasparente con tutte le istituzioni competenti e continuerà a farlo in futuro, con la speranza di una maggiore trasparenza e di un maggior senso di indipendenza degli investigatori, nonché di parità di trattamento di tutte le squadre”.
A cura della redazione di Inbici Magazine e OA Sport partner– Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata