Jonas Vingegaard è commosso. Davanti ai microfoni delle televisioni internazionali al termine della ventesima tappa del Tour de France 2022, il danese della Jumbo-Visma sembra un bambino che ha appena ricevuto il regalo di Natale che desiderava da un anno. E in effetti è ciò che successo: sotto l’albero ha scartato la maglia gialla, ma nessuno gliel’ha regalata, l’ha vinta tutto da solo.
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“Vincere il Tour significa tutto. È davvero incredibile, non riesco a trovare le parole, è la cosa più grande del ciclismo mondiale, non riesco a credere di avercela fatta” afferma un Vingegaard molto emozionato. Ma a farlo sciogliere è la presenza della moglie Trine Hansen e della figlia Frida a Rocamadour, abbracciate subito dopo il termine della cronometro: “Avere però mia moglie e mia figlia sul traguardo è significato ancora di più“.
Riavutosi dalle lacrime, Vingegaard ha espresso come abbia sempre creduto di poter vincere la Grande Boucle: “Ho sempre pensato di potercela fare, dalla fine del Tour 2021. Alla fine è successo. Veramente incredibile, difficile da realizzare, ma sono felice e orgoglioso di me stesso“. Per lui oggi è arrivato al secondo posto dietro il compagno di squadra Wout Van Aert, ma avanti anche a Tadej Pogacar, nonostante si potesse permettere una crono non troppo dispendiosa. Invece ha rischiato, per evitare ciò che successe a Primoz Roglic nel 2020: “Penso che quello che è accaduto due anni fa ci ha permesso non di avere paura di lui ma di rispettarlo, non volevamo succedesse ancora. Abbiamo deciso di ottenere il miglior risultato possibile in questa tappa“.
Vingegaard si sofferma poi sulla Jumbo-Visma, parlandone come una vera e propria famiglia: “Tutto il team è stato fantastico, Siamo stati vicini l’uno all’altro, ognuno è contento per l’altro per ogni risultato che ottiene, oggi sono vicino a Wout. Siamo tutti come dei fratelli. Celebrazioni? Penso sia il momento giusto. Voglio ringraziare tutti, ogni membro dello staff, della squadra. Danimarca? Non ho letto i giornali, ma penso che sia incredibile“.
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