Una carriera lunga un decennio nel Team Novo Nordisk, la squadra di matrice statunitense che permette ai corridori affetti da diabete di tipo 1 di poter correre tra i professionisti, ed è arrivato il primo sigillo. E’ accaduto ad Andrea Peron, 33enne di Borgoricco (Padova), che ieri ha vinto il GP Kranj, una semiclassica in linea disputata sulle strade della cittadina slovena.
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Domenica 24 luglio è stata una giornata da incorniciare per il velocista veneto, il quale aveva la propria famiglia al seguito. La Novo Nordisk diretta da Massimo Podenzana ha lavorato fin dai primi chilometri per il proprio atleta, lanciato alla perfezione dall’ungherese, già campione nazionale Peter Kusztor, verso il primo trionfo da professionista battendo il ceco Tomas Barta e lo sloveno Tilen Finkst. Le immagini ed i video pubblicati sui social dalla propria squadra hanno già ottenuto migliaia di condivisioni e “like”, e numerosi sono anche i commenti di amici e tifosi.
Anche i propri compagni esprimono soddisfatti il risultato ottenuto, come il finlandese Jonas Henttala: “Siamo compagni di squadra da dieci anni e nessuno più di lui meritava questa vittoria, dopo che ci è andato vicino così tante volte”. Solo quest’anno Peron aveva accarezzato il sapore del successo principalmente in Grecia, come a fine aprile all’International Tour of Hellas (2° dietro a Matteo Moschetti nella seconda tappa e quarto nella quarta), ed ancor prima al Giro di Rodi, terzo nella frazione finale.
Il DS Massimo Podenzana, subito dopo la corsa aveva detto: “Conosco Andrea fin da quando era bambino e dopo aver ottenuto così tanti piazzamenti nella top 10 e sul podio oggi è stato il suo giorno. Ho pensato che sarebbe andata bene dopo che gli organizzatori ci hanno assegnato il numero uno per le ammiraglie. Il nostro è un team speciale, i ragazzi hanno svolto il loro compito dal primo all’ultimo metro, sono stati uniti e hanno lavorato da squadra vera, rendendomi orgoglioso di loro”.
Un successo speciale che il diretto interessato Andrea Peron dedica a chiunque è affetto dalla sua stessa patologia: “Non ho davvero parole, l’emozione è indescrivibile. Per la squadra e per tutti i malati di diabete nel mondo, questa vittoria è anche per loro. In dieci anni c’ero andato vicino tantissime volte e finalmente posso esultare anche io, è tutto fantastico”. Ma come è nata la vittoria a Kranj? – “Sono stato molto bene passando gli ultimi giorni a casa dopo un periodo in cui sono stato un po’ debilitato. A Kranj sapevo che sarebbe andata bene se la squadra avesse svolto alla perfezione il suo lavoro. Il circuito era veloce e siamo stati bravi a non andare nel panico e ad attendere il momento giusto per piazzare la stoccata decisiva. Nell’ultimo giro Peter ha fatto un lavoro incredibile portandomi nelle prime posizioni e mantenendo la velocità ideale per tagliare il traguardo davanti a tutti, posizionato dopo uno strappo di 800 metri al 10%. Ho sempre creduto in me stesso e soprattutto la squadra credeva in me, è stato il modo migliore per ripagare i miei compagni. Questa è la prova che il diabete non ti lascia dietro tutti gli altri”.
E con la famiglia al seguito è ancora più bello: “E’ stata una delle occasioni in cui essendo vicino a casa possono venire a vedermi, vincere davanti a loro mi emoziona”. Quali sono ora i programmi di Andrea Peron? – “Da domenica parteciperò al Tour de Pologne, è una corsa World Tour di una settimana molto impegnativa e con atleti che arrivano anche dal Tour de France. Poi per me ci sarà il Giro di Danimarca, dove anche lì avrò modo di puntare a qualche risultato importante”.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata