Andrea Raccagni, Luca Giaimi, Alessio Delle Vedove, Matteo Fiorin, Renato Favero con il tempo di 3’58″853, nuovo record italiano, superano la Germania in finale. Predomo domina il keirin. Argento dell’inseguimento femminile.
L’Italia del ciclismo raccoglie le prime, pesanti, medaglie ai Campionati del Mondo pista juniores. Lo fa nel settore che caratterizza il nostro movimento, quello dell’inseguimento, ed anche in uno in cui eravamo assenti da tempo ma che in questa nuova stagione sta conoscendo una rinascita.
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Sono due i titoli mondiali conquistati oggi: quello dell’inseguimento a squadre maschile (Andrea Raccagni, Luca Giaimi, Alessio Delle Vedove, Matteo Fiorin, Renato Favero) e quello del keirin, con Mattia Predomo. In entrambi i casi si tratta di una conferma del titolo europeo conquistato solo un mese fa in Portogallo.
Il quartetto dell’inseguimento ha stupito il pubblico israeliano, correndo con tempi di assoluto valore tra ieri e oggi. Il riscontro cronometrico della finale, 3’58″853, è il nuovo record italiano, a soli 6 centesimi dal record del mondo (3’58″793). Alle spalle degli azzurri sono finite Germania e Nuova Zelanda. “Ci tenevamo a fare bene – dice Alessio Delle Vedove, il frontman di questo gruppo di ragazzi che hanno dimostrato un grande affiatamento anche fuori dalla pista -, ci siamo preparati bene e siamo arrivati qui in Israele convinti dei nostri mezzi.”
Dino Salvoldi non nasconde la soddisfazione per questo oro: “E’ il primo nella storia del ciclismo italiano tra gli juniores nell’inseguimento a squadre (dal 1975 fino ad oggi ‘solo’ 5 argenti e 8 bronzi, ndr), con un tempo di assoluto valore. Sono ragazzi di spessore, tre dei quali al primo anno. Il nostro compito è quello di impostare un metodo che poi gli permetta di affronare le sfide future. Quando abbiamo iniziato con l’inseguimento juniores siamo partiti con un gruppo di una trentina di ragazzi. Prima di venire ai mondiali ci siamo trovati a scegliere tra sette-otto atleti di pari valore. Questo per dire che dietro loro cinque c’è un movimento che cresce.”. Il legame con gli Europei assoluti di pochi giorni fa a Monaco è evidente: la linea verde dell’inseguimento italiano continua a produrre risultati e corridori pronti a subentrare, alzando ulteriormente il livello complessivo della competizione nazionale.
Lo stesso discorso vale anche per il quartetto dell’inseguimento femminile, composto da Martina Sanfilippo, Federica Venturelli, Francesca Pellegrini, Valentina Zanzi e Vittoria Grassi. Al primo turno battono il Giappone (4’30″442). In finale si devono inchinare ad una Francia apparse fuori dalla loro portata. Torna però l’inseguimento femminile juniores sul podio mondiale con un argento che non sbiadisce dopo i fasti degli anni passati (ricordiamo i quattro titoli mondiali consecutivi dal 2019 al 2020).
Storico anche l’oro di Mattia Predomo, bolzanino del 2004, nel keirin, in un torneo che ha dominato con apparente facilità, chiudendo ogni sprint al primo posto: “Con due giapponesi in finale mi aspettavo un loro attacco, invece mi sono trovato io ad essere marcato e nessuno che partiva. Poi è scattato il tedesco, che conosco e battuto anche in altre occasioni. Ho preso la testa all’ultimo giro e tenuto il vantaggio.”
E’ sembrato che sui pedali scaricasse la rabbia del giorno precedente, quando una sua falsa partenza ha pregiudicato la prova del Team Sprint: “ci tenevo a fare bene e riscattarmi.. in qualche modo lo dovevo anche ai miei compagni di squadra”, che sono stati i primi a complimentarsi e festeggiare il suo titolo iridato. Adesso lo attende la velocità e un titolo continentale da difendere anche in questa prova. Soddisfatto al punto di commuoversi anche Ivan Quaranta, che in poco tempo ha riportato entusiasmo e risultati nel settore della velocità: “Mattia è un talento che in questo anno fisicamente è cresciuto tanto. E’ un ragazzo che ha entusiasmo e voglia di imparare. E’ un piacere per me stargli vicino e dare i consigli per crescere ancora. Siamo presenti a questi mondiali in tutte le prove e continuiamo a muovere il medagliere in eventi internazionali. C’è entusiasmo e voglia di fare, ringrazio la Federazione che mi ha messo nelle condizioni di poter ottenere in breve questi risultati.”
Sesto posto per Camilla Locatelli nell’Eliminazione, brava a tornare in gara dopo due cadute; la prima da sola e la seconda coinvolta in un gruppo. Non ha mollato, stretto i denti e portato a termine una buona gara di Eliminazione, chiudendo a ridosso delle prime.
Nello scratch maschile sesto posto per Lorenzo Anniballi in una gara che ha visto l’azione decisiva a 10 giri dalla fine con l’attacco del vincitore, il polacco Ratajczak.
Fonte Federciclismo– Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata