Un gradito ritorno perché dall’ultima volta sono trascorsi quasi tre anni. La pandemia Covid-19 aveva impedito lo svolgimento delle uniche competizioni americane del calendario World Tour nel 2020 e nel 2021. Ebbene, l’edizione 2022 ha avuto il sapore del digiuno interrotto parlando del GP de Québec.
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Una gara di alto livello che ha visto coinvolte ben 18 squadre World Tour, a cui si sono aggiunte due Professional francesi e la Nazionale del Canada. Un totale di 148 corridori, tra cui spiccavano il fuoriclasse sloveno Tadej Pogacar (UAE), reduce dal secondo posto al Tour de France alle spalle del danese Jonas Vingegaard, Wout van Aert, straordinario nel Tour a supporto proprio di Vingegaard della Jumbo Visma, senza sottovalutare il tre-volte iridato Peter Sagan (Total Energie), Geraint Thomas (Ineos), terzo al Tour di quest’anno, Romain Bardet (DSM) e Rui Costa (UAE). In casa Italia presenti Diego Ulissi (UAE), Alberto Bettiol, Andrea Bagioli (Quick Step) e Damiano Caruso (Bahrain Victorious).
I corridori hanno affrontato un circuito cittadino di 12,6 chilometri da ripetere per 16 volte, per un totale di 201,6 chilometri. Al suo interno, un paio di strappi, con l’arrivo posto in cima alla rampa della Grande Allée. Un’erta non con pendenze paurose, ma tale da dare l’occasione a chi aveva grandi gambe di fare la differenza.
E’ stato il caso di Benoit Cosnefroy della Ag2r Citroën: il francese si è imposto in solitaria, anticipando il rientro del gruppo regolato da colui che aveva vinto l’ultima edizione, Michael Matthews (Team BikeExchange-Jayco). Il terzo posto è andato a Biniam Girmay (Intermarché-Wanty-Gobert) che ha preceduto van Aert. Hanno concluso nella top-10, piuttosto bene, Alberto Bettiol in ottava posizione, molto attivo nel corso della giornata, e Diego Ulissi nono.
Da segnalare il 22° posto di Andrea Bagioli e il 25° di Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech) immediatamente alle spalle di Pogacar 24°.
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