“Chissà, magari vinco il Mondiale e mi ritiro”. Parole e musica di Peter Sagan a pochi giorni dalla prova in linea di domenica in occasione della manifestazione iridata di Wollongong (Australia). Il fuoriclasse slovacco ha lanciato questa provocazione a Cyclingnews, anche per darsi la carica in vista della caccia al suo quarto alloro mondiale dopo il filotto 2015-2017.
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Come se poter diventare il primo ciclista a diventare campione del mondo per la quarta volta non fosse già elettrizzante di suo. Ad ogni modo Peter Sagan si è raccontato a pochi giorni dalla attesissima gara iridata in terra australiana: “Magari vincerò il titolo mondiale e poi lascerò il ciclismo su strada. Se sono là davanti, voglio fare del mio meglio, quindi perché non posso vincere anche questa volta? Ho centrato il titolo mondiale tre volte, quindi perché non fare quattro?“.
Il nativo di Zilina punta poi la sua attenzione su come si è sviluppato il 2022 fino a questo momento: “Non è stata sicuramente la mia stagione migliore, ma non è stata la peggiore e non sono sicuro di doverla ‘salvare’. Non è così che guardo alle mie stagioni o alla mia carriera. Negli ultimi due anni, a causa del Covid-19, ho dovuto fare l’allenamento pre-stagionale tre volte. Mi sono ammalato, mi sono rimesso in forma, poi mi sono ammalato di nuovo e sono tornato in forma ancora una volta. Sono abbastanza resistente, ma sono stati due anni difficili“.
Passando ai suoi precedenti ai Mondiali, Peter Sagan ammette che, in cuor suo, il poker fosse già molto vicino nell’edizione del 2019: “Ero in buona forma quel giorno, se non la mia migliore forma in assoluto per i Mondiali. Se non avesse piovuto forte tutto il giorno sarebbe stata una gara molto diversa. In una gara normale avremmo inseguito la fuga e sprintato per la vittoria, e penso che sarei stato là davanti”.
Tornando al 2022, ovvero al presente, quali saranno i favoriti? “La gente dice che il Belgio è la nazione più forte quest’anno, ma vedremo… Il percorso si adatta a molti corridori e potrebbe andare in molti modi, quindi sarà una gara equilibrata. L’importante è sentirsi bene ed essere là davanti. Se sei lì all’ultimo giro, quando la gara è decisa, tutto può succedere“.
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