Riccardo Riccò torna in sella. Anzi, a dir la verità, il Cobra non ha mai smesso di pedalare. Nonostante la maxisqualifica di 12 anni per doping.
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Perché, come dice lui, “nessuno mi potrà mai impedire di andare in bici”. E così il compagno della riminese Vania Rossi guarda avanti e annuncia di voler battere “a luglio 2014” il record del Mont Ventoux, teatro al Tour del 2000 di un indimenticabile duello fra Marco Pantani e Armstrong.
L’idea è nata dopo aver partecipato in estate alla “Ventoux night session”: “E’ una sfida contro il cronometro, non do fastidio a nessuno”, spiega a La Voce di Romagna il trentenne di Formigine che nei mesi scorsi è stato bannato perfino dalle corse cicloamatoriali. In realtà un uomo da battere, seppur virtuale, c’è: si tratta di Iban Mayo, il basco ex compagno di squadra di Riccò alla Saunier-Duval che nel 2004 impiegò 55’51” nella cronoscalata del Ventoux al Giro del Delfinato. “Sarà durissima – chiarisce Riccò -. Mayo dette 40” al miglior Armstrong. Ma io vivo per le sfide impossibili”.