Si chiude come meglio non poteva il Mondiale di ciclismo su pista 2022 per l’Italia. Nel velodromo transalpino di Saint-Quentin-en-Yvelines suona infatti l’Inno di Mameli con Elia Viviani che, un anno dopo Roubaix, trova il suo secondo titolo iridato nell’eliminazione.
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Gara eccezionale quella del Profeta azzurro: l’uomo della Ineos Grenadiers ha rischiato in un paio di situazioni, ma poi è stato strepitoso nel finale beffando Corbin Strong ed Ethan Vernon.
Le sue parole ai microfoni della Federciclismo: “Finire così è veramente bello. Arrivavo dall’omnium con delusione. È una gara che mi viene facile, ma ad un Mondiale è sempre dura vincere. Ci sono state due situazioni critiche, ma schivate bene. Poi una bellissima situazione finale. Dagli ultimi cinque è stata una battaglia, l’ultimo sprint è stato perfetto, la rimonta nel rettilineo opposto, la voglia di vincere era tanta”.
Situazioni difficili in gara: “Ci sono stati un paio di contatti, la prima volta ho cambiato la bici, la seconda non potevo. L’importante è che abbia funzionato fino alla fine”.
La differenza rispetto all’anno scorso: “È stata molto più caotica, meno dura, ma più pericolosa e più combattuta. Ogni eliminazione ha la sua storia, ieri nell’omnium ho fatto solo quarto”.
In chiusura: “Un altro anno tribolato ma che è finita in bellezza. Stagione negativa, un atleta come me non può vincere solamente due corse, voglio tornare competitivo su strada. L’obiettivo è Parigi e sono dove volevo essere”.
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