«In Italia eravamo abituati al just in time – ci dice – un po’ perché eravamo “la capitale” della bicicletta”, un po’ perché la pandemia non sapevamo neanche cosa fosse»: Graziano Beltrami, titolare della Beltrami TSA di Reggio Emilia, di mercato “ciclo” se ne intende, lui che distribuisce ben trentacinque marchi della bike-industry.
Sono tutti marchi di livello premium, che spaziano dai costruttori di biciclette a chi è specializzato negli accessori “ciclo”, dai brand della componentistica per le due ruote fino a quelli dell’integrazione alimentare.
Beltrami ha cominciato a lavorare con le bici una trentina di anni fa, più o meno in concomitanza con il boom delle mtb in Italia. Appunto, tempi di just in time, ovvero tempi in cui le bici sul mercato cominciavano ad essere tante, ed erano tutte presto disponibili.
Quei tempi in fondo si sono protratti a lungo, fino allo shock della pandemia.
Oggi la situazione è cambiata, ed è cambiata in fretta: chi acquista biciclette al giorno d’oggi sa bene che i tempi di attesa potrebbero arrivare anche a un anno, se non di più.
Molti dicono che con il dopo-pandemia la situazione commerciale è tornata quella pre-covid, se non altro perché la superdomanda di più di un anno fa è diminuita, di conseguenza produttori o distributori hanno avuto modo il tempo per rinfoltire i loro stock.
Tutto vero? Non è esattamente questa l’opinione di Beltrami, che abbiamo intervistato in occasione del Beltrami Open House 2022, una due giorni in cui Beltrami TSA ha aperto le porte ai suoi fornitori e ai suo clienti.
Per saperne di più guardatevi l’intervista.
A cura di Maurizio Coccia – Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata