Questione di coincidenze e di organizzazione. È notizia di un paio di giorni fa: il Tour de France 2024 non si concluderà a Parigi, bensì a Nizza, in Costa Azzurra. I crismi dell’ufficialità sono arrivati dal direttore Christian Prudhomme, in un’intervista a L’Equipe.
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“Siamo tutti molto felici che i Giochi Olimpici si svolgano in Francia e a Parigi. È fantastico per tutti, lo sport francese e non solo. Ma era del tutto impossibile arrivare con il Tour a Parigi, le forze di polizia e della gendarmeria avranno già un sovraccarico di lavoro senza aggiungerne altro. Nel prendere questa decisione ci ha guidato il buon senso. La Costa Azzurra ci offrirà uno scenario eccezionale dal punto di vista paesaggistico, non dimentichiamo che è il luogo più conosciuto dagli stranieri in Francia dopo Parigi. Partendo da Nizza e dalla sua metropoli, vivremo un fine settimana diverso dal solito che ci permetterà di offrire uno spettacolo pirotecnico finale davvero fantastico“.
Una motivazione, quindi, a Cinque Cerchi quella che ha portato a cambiare l’abituale chiusura della Grande Boucle. Un ultimo atto decretato da una cronometro individuale, rispolverando un po’ quello che accadde tra l’americano Greg LeMond e il francese Laurent Fignon, spodestato nel 1989 dal corridore statunitense per una manciata di secondi (8).
Sono emersi ulteriori particolari, poi, su quest’ultima stage. La società organizzatrice ha reso che la sede di partenza della prova contro il tempo che concludere la gara avrà inizio, infatti, da Montecarlo. L’ultima volta era stata nel 2009, quando nel Principato si svolse il Grand Départ, anche in quel caso con una cronometro, che vide il successo di Fabian Cancellara.
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