Ci si aspetta un 2023 di rinascita da parte del ciclismo su strada italiano, che nella passata stagione, vuoi anche per i ritiri di Vincenzo Nibali e (quello forzato) di Sonny Colbrelli, ha fatto una grandissima fatica a venir fuori. Le prospettive, ad oggi, non sono rosee, ma almeno in questa prima parte d’annata stanno arrivando alcuni buoni segnali.
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A lanciare il Bel Paese ci stanno pensando gli uomini della pista: la condizione è già super in questa prima parte perché a breve ci saranno gli Europei di Grenchen, in Svizzera, già fondamentale in chiave olimpica.
Filippo Ganna ha dato spettacolo alla Vuelta a San Juan: in Argentina tutti attendevano Remco Evenepoel, invece in montagna è venuto fuori il cronoman della Ineos Grenadiers che è andato addirittura a sfidare Miguel Angel Lopez, agguantando la seconda posizione e chiudendo in piazza d’onore anche in classifica generale. Con questo stato di forma può giocarsi le sue chance nelle Classiche Monumento: dalla Milano-Sanremo alla Parigi-Roubaix, con le pietre del Nord che sorridono alla locomotiva tricolore.
Altro vagone del trenino tricolore, trionfatore a Tokyo 2020, è Jonathan Milan. Il corridore della Bahrain-Victorious sta maturando anno dopo anno (ora ne ha 22) e sembra pronto al salto di qualità definitivo: in volata ha dimostrato di essere già pronto per giocarsi qualcosa di importante. Al Saudi Tour ha portato a casa un successo e una seconda piazza, centrando anche la maglia di leader della classifica generale.
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