Torna il Trofeo Laigueglia, che mercoledì spegnerà 60 candeline. Con la prima edizione nel 1964, la gara ligure si propone da tempo come una delle prime in Italia, una di quelle che riscalda l’atmosfera in vista delle prime grandi classiche di primavera. Nel percorso non ci sono troppe variazioni rispetto a quanto visto lo scorso anno, con la vittoria di Jan Polanc.
Come sempre, partenza ed arrivo nella cittadina del savonese. Trenta chilometri di pianura, poi le due salitelle di Bezzo (3,1 chilometri al 6,2%) e di Vendone (1,8 km al 5,5%), situate tra il trentesimo ed il quarantesimo chilometro, potranno dare il via alla fuga che caratterizzerà la giornata.
Dopo il ‘riscaldamento’, arrivano le prime due vere salite di giornata. Si comincia con la Cima Paravenna, di quasi 7 chilometri al 5,7%, ma che supera leggermente la doppia cifra di pendenza per alcuni tratti dell’ultimo chilometro. Poi discesa e, dopo un leggero passaggio sul Capo Mele, si va sul Testico, di poco più di 7 chilometri al 4,5%. Salita regolare, divisa in due tronconi, con il primo dove si tocca la pendenza massima (poco sopra il 7%) dopo il primo chilometro, poi dopo un tratto in falsopiano si sale andando dal 6 al 3% di pendenza.
Scesi dal Testico, si entra nel circuito finale che caratterizzerà gli ultimi 40 chilometri. L’ascesa di Colla Micheri è breve ma alquanto impegnativa, rimanendo attorno all’8-9% con costanza, seguita anche dall’altro versante di Capo Mele, più leggero del precedente ma che aggiungerà ulteriore fatica a chi, a questo punto, vorrà giocarsi il successo. Sul Mele si passa per l’ultima volta a due chilometri e mezzo dal traguardo, poi è picchiata fino al traguardo.
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