È arrivata la settimana della Strade Bianche. La Classica del Nord più a Sud d’Europa è ormai un appuntamento attesissimo da tutti i grandi corridori delle corse di un giorno, a causa della sua durezza e dei suoi tratti in sterrato, ormai diventati un punto cardine di questa gara. Anche quest’anno faranno penare il gruppo, con 63 chilometri suddivisi in undici settori.
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Già nei primi cinquanta chilometri si comincerà a faticare. Il primo sterrato è quello di Vidritta, di 1900 metri, seguito poco dopo da quello di Bagnaia, di 6 chilometri e che si conclude in leggera salita su Ville di Corsano. Subito dopo Radi e La Piana, quasi 10 chilometri tra terra, sudore ed eventuale fango, prima della salita di Montalcino (6,5 km al 4,8%) che chiuderà il primo terzo di gara.
La parte centrale è quella dei tratti in sterrato più lunghi: Lucignano d’Asso, Pieve a Salti, San Martino in Grania e Monte Sante Marie che arrivano quasi senza dare respiro. In questo tratto di strada, dal chilometro 75 al 141, ci saranno più di 40 chilometri in sterrato che, tra stanchezza, eventuali forature e problemi meccanici, scremeranno il gruppo senza pietà.
Un po’ di riposo, per modo di dire, tra vari saliscendi per venti chilometri per poi arrivare sugli ultimi tre tratti, quelli di Montaperti (chilometro 160), Colle Pinzuto (164,6) e Le Toife (171), con quest’ultimo che finisce a poco più di -12 km dal traguardo. Il tutto finalizzato all’iconico strappo di Via Santa Caterina nell’ultimo chilometro che porta allo spettacolare finale di Piazza del Campo.
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