La Parigi-Roubaix 2023 non ha deluso le aspettative degli appassionati di ciclismo. La terza Classica Monumento della stagione, disputata nella domenica di Pasqua per la seconda volta consecutiva, si è rivelata estremamente appassionante e avvincente. Gli animi si sono scaldati nell’iconica Foresta di Arenberg, dove i big hanno subito fatto la voce grossa e si è formato il drappello degli uomini che si sono giocati il successo. Lo show si è acceso a Mons-en-Pevele e poi nel settore di pavé del Carrefour de l’Arbre, ultimo grande snodo dell’Inferno del Nord, abbiamo assistito al perentorio attacco di Mathieu van der Poel.
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L’olandese ha affondato il colpo e soltanto Wout van Aert ha tenuto la ruota del capitano della Alpecin-Deceuninck, ma il belga ha forato proprio negli ultimi metri di quel settore sulle pietre e ha dovuto alzare bandiera bianca. Mathieu van der Poel si è involato solitario verso il Velodromo, trionfando con pieno merito dopo che tre settimane fa aveva festeggiato alla Milano-Sanremo (nel suo palmares figurano anche due Giri delle Fiandre). Alle sue spalle si sono piazzati il suo compagno di squadra Jasper Philipsen e proprio van Aert. Il nostro Filippo Ganna ha chiuso in sesta posizione, dopo essere stato protagonista sul pavé e aver fatto sognare, salvo non riuscire a tenere il cambio di passo operato dai grandi favoriti della vigilia al Carrefour de l’Arbre.
Davide Cassani, ex Commissario Tecnico della Nazionale Italiana e apprezzato commentatore tecnico sulle reti Rai, ha analizzato proprio la prestazione di Filippo Ganna in un post pubblicato sui suoi profili social: “È arrivato sesto ma la sua prestazione merita un approfondimento perché, come ho sempre pensato, credo proprio che lui, questa corsa la vincerà perché, soprattutto oggi, ha dimostrato che sul pavé ci sa andare. So benissimo che rivaleggiare con fenomeni del calibro di van Aert e van ver Poel non è facile ma Pippo può batterli in futuro perché ha margini di miglioramento“.
Il romagnolo è entrato ulteriormente nello specifico: “Oggi è stato bravo ma ha sofferto tre fattori: curve, cambi di ritmo e fondo. In ogni curva perdeva due, tre metri rispetto ai corridori che lo precedeva. Sono pochi, quasi nulla, ma se li sommiamo, alla fine della corsa il dispendio energetico è superiore rispetto ai più abili. Un piccolo errore lo ha commesso, esattamente nel settore precedente alla foresta di Arenberg. A sorpresa è scattato van Aert e Filippo era troppo dietro. Ma nella foresta di Arenberg, quando era ad una ventina di secondi di ritardo dai migliori, è andato veramente forte. Non era facile rientrare ma lui c’è riuscito anche se, secondo me, ha speso davvero tanto. Una cosa è certa, sul pavé ci sa andare, la sua pedalata è leggera, il suo stile impeccabile“.
Davide Cassani ha analizzato nel dettaglio questo punto: “Negli ultimi 15 km ha sofferto, vuol dire che non ha fondo? Non dimentichiamoci da dove arriva Ganna. Nato inseguitore è diventato un grande cronoman e da un paio di anni si allena per migliorare proprio il fondo, per puntare alle grandi classiche. Ma alla Sanremo, corsa di 290 km è andato fortissimo. Come mai alla Roubaix, che si corre sulla distanza di 250 km, è calato nel finale? Semplice, sono corse diverse. Alla Sanremo fai 200 km nella pancia del gruppo e il massimo sforzo è concentrato su pochi settori e anche abbastanza brevi (i capi, la cipressa, il Poggio). Alla Roubaix, dopo 100 km, cominci a fare “fuori giri”. Ogni tratto di pavé è come una salita (sono 28) e anche tra un settore e l’altro sei costretto, qualche volta, ad andare a tutta“.
Una delle voci più lucide e ammirate del grande ciclismo ha fatto la propria profezia: “Vuol dire che per corse del genere serve un fondo straordinario e quel fondo lo devi costruire negli anni. Per questo dico che oggi Filippo Ganna ha fatto un’ottima prestazione e in futuro sarà in grado di vincere anche la Roubaix. Perché sono certo abbia margini di miglioramento, perché correre da leader non lo spaventa anzi, lo migliora, perché sul pavè pedala davvero bene. Continua così Pippo“.
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