Da martedì 11 aprile a venerdì 14 aprile andrà in scena la quinta edizione del Giro di Sicilia, corsa di livello 2.1 che può contare sulla partecipazione corridori di rilievo come il campione uscente e padrone di casa Damiano Caruso, Alexey Lutsenko, Louis Meintjes, Rafal Majka e George Bennett tra gli scalatori e tra i velocisti Mark Cavendish, Juan Sebastian Molano e il nostro Elia Viviani.
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Percorso piuttosto eterogeneo ed equilibrato rispetto alle ultime edizioni, che presenta un paio di frazioni per le ruote veloci, una per i finisseur e una per gli scalatori puri. Ci sono delle difficoltà altimetriche e delle insidie in più rispetto al 2022: nessuna tappa sarà banale con strappi e sali e scendi costanti e arrivi non semplici da interpretare.. Andiamo ad analizzare frazione per frazione il percorso di questo giro a tappe nell’isola sicula.
PRIMA TAPPA (11/4)
Marsala – Agrigento (159 km)
La prima frazione è quella che presenta meno dislivello: 1400 metri. Solo un GPM lungo il percorso, quello di Partanna, ma non particolarmente impegnativo. Tappa che si svolgerà tutta sulla costa sud e presenterà anche il traguardo volante di Montallegro. Lo spettacolo è atteso nel finale con l’arrivo ad Agrigento in Piazza Vittorio Emanuele e gli ultimi 3,7 km che presentano una pendenza media del 5,3% con punte che arrivano al 9%. Attesi i finisseur e i corridori più esplosivi su questo arrivo da classica.
SECONDA TAPPA (12/4)
Canicattì – Vittoria (193 km)
Aumenta il chilometraggio e aumenta anche il dislivello che è di 2100 metri. Un solo GPM, quello di Mazzarino che verrà affrontato quando mancheranno ancora circa 150 km alla conclusione e dovrebbe essere percorso in una decina di minuti nei suoi 6,8 km di lunghezza. Poco dopo ci sarà lo sprint intermedio di Barrafranca e dopo qualche sali e scendi nella parte iniziale, la strada sarà favorevole nella seconda parte e la tappa dovrebbe risolversi con un arrivo in volata di gruppo.
TERZA TAPPA (13/4)
Enna – Termini Imerese (150 km)
Tappa più corta, ma più impegnativa sarà la terza, con il GPM a metà percorso di Portella di Bafurco, anticipato dal traguardo intermedio di Gangi. Dall’entroterra si va verso la costa nord della Sicilia e l’arrivo a Termini Imerese in piazza Duomo presenterà ancora delle insidie: l’ultimo chilometro ha una pendenza media del 6,3%: vedremo se i velocisti più resistenti riusciranno a tenere botta.
QUARTA TAPPA (14/4)
Barcellona Pozzo di Gotto – Giarre (216 km)
La frazione più lunga di questo Giro di Sicilia è anche la frazione regina. Ben tre GPM equamente distribuiti sul percorso: Floresta dopo aver percorso 92 chilometri, l’Etna dal versante Due Monti dopo 150 chilometri e il Culmine di Scorciavacca dopo 195 chilometri. Infine ci sarà la discesa finale verso Giarre che potrebbe ribaltare la situazione: sicuramente ci sarà terreno per fare la differenza per gli scalatori nei 3700 metri di dislivello previsti. In questa tappa si decideranno le posizioni in classifica generale.
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