Sarà un maggio piuttosto intenso per gli specialisti del “pedale” e il principio di questo mese, per i corridori, non è ricorrenza per battere la fiacca o dedicarsi ad altro, visto il lavoro che fanno. E’ stata la Eschborn-Frankfurt a regalare degli spunti quest’oggi. La corsa tedesca di 203.8 km ha dato modo ai presenti di testare la gamba in vista di quel che sarà.
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Un percorso “nervoso” quello teutonico, in cui il Feldberg (11 km al 4,8%) e il Mammolshain (2,4 km al 7,7%) sono state erte utili a far capire il livello di condizione di chi aspirava alla vittoria. Ad animare la scena sono stati i corridori italiani e non a caso, nella fuga decisiva, ve ne erano ben tre: Alessandro Fedeli, Lorenzo Rota e Martin Marcellusi.
In particolare Marcellusi, della Green Project-Bardiani CSF-Faizanè, si è dato molto da fare, producendosi in azioni interessanti, ma nell’arrivo allo sprint a ranghi ristretti di forze ne erano rimaste poche. E’ stato quindi il danese Søren Kragh Andersen (Alpecin-Deceuninck) a imporsi, con una volata lunghissima, davanti all’austriaco Patrick Konrad (BORA – hansgrohe) e a Fedeli ( Q36.5 Pro Cycling Team). Dopo il quinto posto nella Milano-Sanremo di quest’anno, è arriva la soddisfazione del successo.
Nella top-10 hanno concluso Rota (Intermarché – Circus – Wanty) in quinta piazza e il citato Marcellusi in decima. Citando un dato statistico, la vittoria di Kragh Andersen è la seconda danese della storia di questa corsa, ricordando l’affermazione nel 1993 di Rolf Sørensen.
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