E’ la tappa più attesa e temuta della Corsa Rosa 2023, quella decisiva e tra le più spettacolari in assoluto. La Tarvisio – Monte Lussari di 18.6 km attende i “Girini” sabato 27 maggio in una scenografia paesaggistica assolutamente magica ma su pendenze estreme sulla salita nel cuore della Carnia, a pochi chilometri dal confine con l’Austria e la Slovenia. Qua verrà delineata definitivamente la classifica generale del Giro d’Italia, il cui vincitore verrà incoronato con il Trofeo Senza Fine l’indomani sui Fori Imperiali a Roma.
La tua VACANZA in bici
2 date disponibili: dal 18 al 25 Gennaio e dal 15 al 22 Febbraio
Training Camp Spagna Costa Blanca
Scopri di più
Ilenia Lazzaro, affermata telecronista, predictor per Discovery Plus nonché ex ciclista professionista e collaboratrice di Horizon Sports Tv, per la quale l’ha affrontata in ricognizione in compagnia del Commissario Tecnico delle Nazionali di Ciclocross e Gravel Daniele Pontoni. In partenza, lasciato il centro abitato di Tarvisio, ci si dirige verso Camporosso in Valcanale e Valbruna attraverso una pista ciclabile in falsopiano per circa dieci chilometri. Al termine di essa si lascia l’asfalto (e i corridori con ogni probabilità cambieranno la bici passando da quella da crono ad una classica da corsa) e si prende la strada cementata che in poco più di sette chilometri sale fino al Santuario di Monte Lussari a quota 1766, coprendo un dislivello di circa 900 metri con pendenza media del 12.1% e una massima del 22%. La parte più dura è costituita dai primi cinquemila metri, dove i tratti di respiro sono assenti e si resta sempre sopra il 13%. Al quinto chilometro un breve falsopiano conduce alle ultime rampe irregolari, ma sempre molto arcigne, che portano all’arrivo.
Non solo le pendenze estreme possono condizionare le prestazioni dei singoli atleti, ma anche il vento metterà a dura prova i corridori: la ricognizione fatta nei giorni scorsi si è svolta con condizioni metereologiche molto avverse, dalla pioggia del fondovalle fino alla fitta nevicata in vetta negli ultimi 2500 metri di strada e che non ha dato alcun problema al fondo stradale cementato in perfette condizioni e di ottima qualità. Sarà importantissimo gestire anche l’alimentazione per evitare improvvise crisi di fame o di sete che rendono assolutamente precaria la scalata già dura a pari di quella allo Zoncolan da Ovaro. Il Monte Lussari è stata l’ultima, grande impresa organizzativa da parte di Enzo Cainero, il grande patron delle tappe friulane in tutte le grandi manifestazioni ciclistiche, dal Giro maschile a quello femminile passando per il Giro del Friuli-Venezia Giulia. Quel giorno, gli sarà dedicato un pensiero nel ricordo di tutte le grandi montagne carniche diventate famose nel mondo del ciclismo grazie a lui.
CLICCA QUI PER GUARDARE LA RICOGNIZIONE.
A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata