E’ calato il sipario sulla 106esima edizione del Giro d’Italia 2023 vinto da Primoz Roglic e noi ne abbiamo approfittato per raggiungere telefonicamente il commissario tecnico della Nazionale Italiana Daniele Bennati che, nei prossimi mesi, sarà impegnato con i grandi appuntamenti di stagione: i Mondiali di Glasgow nel mese di agosto e gli Europei a Drenthe a fine settembre: “Il bilancio della nostra Italia al Giro è positivo, sono arrivate quattro vittorie di tappa ma potevano starcene altre. Milan, almeno in due occasioni, ha approcciato troppo indietro la volata e quindi non è riuscito a centrare altri successi. Abbiamo sfiorato la vittoria anche con Frigo, Albanese, De Marchi e Bettiol. Siamo stati più presenti rispetto allo scorso anno, quindi sono soddisfatto. Le vittorie che sono arrivate sono di ragazzi giovani e questo è un buon segnale per il nostro movimento“.
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Il percorso dei Mondiali di Glasgow può essere adatto a Milan? E come si presenterebbe il 6 agosto dopo aver fatto 3-4-5 agosto l’inseguimento a squadre?
“Senza dubbio sì, può essere adatto a Milan. Jonathan però ha in mente di provare a vincere il Mondiale nell’inseguimento a squadre e quindi da parte mia non ci sarà alcun tipo di pressione. Avevo già dato per scontato che probabilmente non potrò contare su corridori come lui, Ganna e Consonni”.
Al di là di Milan, quali altri corridori azzurri potrebbero far bene sul quel tipo di percorso?
“Non è un percorso da scalatori, ma per corridori esplosivi e che sanno cambiare ritmo e velocità molto spesso. E’ un percorso adatto per corridori da Classiche, quindi non ho ancora pensato alla rosa di corridori che convocherò, ma nomi come quello di Ballerini, Trentin e Affini si adattano bene al tipo di percorso”.
Sembra che il ciclismo italiano, piano piano, si stia avviando verso una rinascita, anche se ci vorrà ancora tempo: sei d’accordo?
“C’è ancora tanta strada da fare, noi siamo abituati a volere tutto e subito, ma ci vuole pazienza e bisogna dare il tempo ai giovani di maturare nel modo giusto senza stressarli. Sicuramente per la generale nei Grandi Giri c’è una lacuna più grande da colmare”.
Con Zana abbiamo trovato un possibile corridore da corse a tappe?
“Fare classifica in un Grande Giro vuol dire essere sempre presente, Zana quest’anno ha fatto un grande Giro, ma non è ancora abbastanza. Ha fatto un bel salto qualità, mi auguro che possa diventare un corridore che possa curare la classifica nelle corse di tre settimane”.
E invece Frigo, Piganzoli, Pellizzari?
“Sono tutti e tre ragazzi giovanissimi. Pellizzari lo conosco meglio degli altri perché correva con mio nipote da Junior. Sta andando davvero forte e in un futuro potrebbe essere un uomo da Grandi Giri. Di Piganzoli invece ne ho sempre sentito parlare molto bene e così come Frigo fanno parte di un gruppo di giovani molto interessanti”.
Che idea ti sei fatto di Antonio Tiberi. Pensi che si potrà recuperare?
“Quello che è successo è successo. Antonio sa di aver fatto una cavolata, ma credo sia arrivato il momento di guardare oltre e andare avanti. L’ho sentito qualche settimana fa e mi è sembrato tranquillo, si sta allenando e nel giro di poco dovrebbe tornare a correre. Speriamo si possa parlare di lui per i suoi risultati”.
Nell’Europeo di settembre ci credi? Che genere di percorso ci attende?
“Sarà un percorso simile a quello del Mondiale, ma con un chilometraggio ridotto e l’arrivo su uno strappo. E’ un percorso facile, prevalentemente pianeggiante. La tipologia di corridori si equivale a quella del Mondiale e all’Europeo spero di poter contare anche su qualche ragazzo della pista visto che non ci saranno appuntamenti concomitanti”.
Zana e Ciccone per percorsi duri, Ganna e Milan per quelli più facili/veloci. Ora l’Italia potrà sempre essere protagonista ai Mondiali nei prossimi anni?
“Il prossimo anno ci sono anche le Olimpiadi e il percorso non pare sia molto impegnativo, anche se non adatto ai velocisti puri. Nei prossimi anni ai Mondiali invece ci saranno percorsi impegnativi e quindi avremo bisogno di corridori più completi e che vanno forte in salita come Zana e Ciccone”.
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