Dal Giro d’Italia 2022 al Tour de France 2023: ha cambiato obiettivo, un anno dopo, Jai Hindley, che in terra transalpina vuol far saltare il banco come ha fatto nel Bel Paese l’anno scorso. Gli avversari qui però saranno molto più duri: da Tadej Pogacar a Jonas Vingegaard, uno scontro ad altissimi livelli.
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Le sue parole a SBS alla vigilia della Grande Boucle: “Sarà lotta fra uomini di classifica fin dal primo giorno. Di conseguenza, penso che sarà importante arrivare al Tour già in piena forma e non cercare di costruire la condizione tappa dopo tappa, come magari si fa di solito nei Grandi Giri. Anche perché questa cosa non è facile e a volte non va come speri. Quindi, sarà meglio essere pronti fin dalla prima tappa”.
E aggiunge: “Le tappe nei Paesi Baschi saranno dure, su un terreno molto complicato. Quindi, la prima settimana sarà molto combattuta e penso sarà tutto molto diversa rispetto a quello che si vede di solito nella prima parte di un Tour de France. Alla sesta tappa avremo già a fare il Tourmalet e l’Aspin: non si scherza, fin da subito”.
Il percorso: “Quest’anno va benissimo per un corridore come me. Ci sono un sacco di salite e la classifica sarà già per certi versi definita dopo la prima settimana. Inoltre, c’è una sola cronometro, non particolarmente lunga e abbastanza mossa. Quando ho visto il tracciato, sono stato molto contento”.
E ora testa al Giro del Delfinato: “Praticamente mezzo gruppo ci arriverà dopo aver fatto allenamenti in altura. Il livello medio sarà molto alto e penso che, in generale, si andrà davvero fortissimo”.
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