Remco Evenepoel aveva duramente protestato, e alla fine qualche effetto l’ha ottenuto. La Mataró-Barcellona, prima vera tappa in linea dopo la cronosquadre di ieri, è stata “accorciata” di nove chilometri (virtualmente: il tempo viene preso lì, ma i corridori arrivano alla fine). Troppi i pericoli in situazione di rischio meteorologico verso il Montjuic, e allora l’organizzazione ha dato ascolto ai corridori.
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In origine, ad ogni modo, la distanza dal traguardo alla quale si sarebbe dovuto fermare il cronometro sarebbe stata quella dei 3,6 km, cioè alla fine del Gran Premio della Montagna posto sul Castell de Montjuic. Tale decisione è stata però rivista in un secondo momento.
Ed ecco che ora sono i tempi presi prima dell’imbocco della salita a valere come definitivi. Verranno mantenuti salvi gli abbuoni in cima all’erta, ma non si farà di più: tutto in nome della sicurezza dei corridori di cui Evenepoel aveva parlato con veemenza.
La decisione è stata ufficializzata poco dopo le 14:00 dall’organizzazione, ma era stata anticipata da Adam Hansen, il capo del sindacato dei corridori .”Finale tecnico e meteo inclemente”: queste le parole di Hansen, ma il succo è sempre quello. I 181,3 km restano tali, ma vengono contati i primi 172,3.
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