In un pomeriggio d’estate, bevendo una birra in un parco, due amici discutono sulla possibilità di coprire lunghe distanze in fixed…
“E’ possibile viaggiare in fixed?”
“Non lo so, ma se non ci provi non lo scopri.”
E’ cosi che inizia la nostra avventura: da uno scambio di idee, alla volontà di proporre un modo alternativo di viaggiare in bicicletta e di vivere una fixed. La risposta migliore ad una società che si muove ogni giorno in modo cosi monotono, organizzato e schematico, è quella di rivoluzionare il concetto di viaggio, ispirandosi all’idea minimalista su cui è concepita una fixed: muoversi con il minimo indispensabile ed eliminare ogni “freno”.
Cuba rappresenta l’utopia della rivoluzione ed abbiamo pensato fosse la meta migliore per tenere a battesimo la nostra iniziativa.
Tutto questo è stato possibile anche grazie al nostro sponsor ufficiale EXTRA+, che ha creduto nel nostro progetto e ci ha permesso di realizzarlo pedalando sulle EXTRA+ GHOST 2014.
Sulle bici abbiamo adattato un portaborse rinforzato per resistere alle notevoli vibrazioni dovute alla rigidità della bicicletta e ci siamo dotati di un bagaglio estremamente ridotto.
Cosi, dopo aver raccolto un po’ d’ informazioni sul luogo, abbiamo tracciato un percorso che unisce Santiago a l’Avana e il 22 Ottobre siamo partiti alla volta della bellissima isola caraibica.
Abbiamo diviso il viaggio in 12 tappe percorrendo mediamente 100 km al giorno attraversando sia l’entroterra che la costa Nord.
E’ stato un viaggio fisicamente molto intenso. Il clima che nei primi giorni è stato estremamente caldo ed umido e le condizioni del manto stradale affrontate con bici da pista ci hanno messo a dura prova. Con estrema caparbietà e resistenza siamo risciti comunque a portare a termine la nostra impresa percorrendo tutti i 1200 km che ci separavano dalla capitale.
L’obbiettivo era quello di conoscere a fondo questo luogo e cosi abbiamo attraversato città rinomate come Santa Clara, Camaguey, Holguin, ma anche piccoli e sperduti luoghi come Mangos de Baraguà, Puerto Padre o Colon.
Questo percorso fuori dai soliti schemi ci ha permesso di cogliere in modo migliore l’essenza di questo paese, potendo confrontare le zone commerciali con quelle più defilate e non influenzate dalla ricchezza portata dal turismo.
E’ stato molto interessante e costruttivo vedere come questo paese sia riuscito a reagire ad anni di isolamento dettato, in parte dall’embargo e in parte da una politica estremamente idealista che sta lentamente mutando.
Tutto questo è stato possibile solo grazie ad un popolo animato da un immenso spirito di adattamento e d’inventiva e sempre pronto a sorridere difronte ad ogni avversità quotidiana.
Concludo con una citazione che descrive perfettamente l’essenza di Cuba: finanziariamente povera ma culturalmente ricca, esteticamente decaduta ma urbanisticamente magnifica, irritante e nello stesso tempo edificante.
Link alla pagina diario del viaggio: https://www.facebook.com/travelbyfixed