Uno dei corridori prima più amati, poi più discussi tra fine anni Novanta ed inizio nuovo millennio. Jan Ullrich assieme a Lance Armstrong ha dato spettacolo al Tour de France, salvo poi ritrovarsi sommerso di critiche visti i suoi coinvolgimenti in casi di doping.
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Il teutonico più volte ha voluto parlare ai microfoni dei media confessando i suoi peccati. In questi giorni ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Stern.
Le sue parole: “Ho imparato molto rapidamente che il doping era diffuso. Mi hanno insegnato: sei bravo, hai un grande talento, ti alleni con tantissima dedizione, hai tutte le qualità che ti servono. Ma se vuoi mantenere questo livello devi farlo. La percezione diffusa all’epoca era che senza aiuti sarebbe stato come partecipare a una sparatoria armati solo di coltello. L’atteggiamento generale era: se non lo fai, come sopravvivrai alla gara?”.
Poi i tanti problemi con le dipendenze: “Non avrei potuto cadere più in basso di così. Il vino divenne whisky. All’inizio ne bevevo una bottiglia al giorno, poi al massimo due. Era un anestetico. La cocaina mi ha trasformato in un mostro in un istante. Adesso ho di nuovo fame di vita“.
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