I risultati purtroppo sono molto lontani da quelli delle stagioni migliori. Gli anni passano, gli infortuni si fanno sentire, ma Chris Froome continua a giocarsi le proprie carte in gruppo.
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Il prossimo anno il kenyano bianco compirà 39 primavere e si avvicina sempre più il momento di appendere la bicicletta al chiodo. Il corridore della Israel – Premier Tech ha infatti iniziato a pensare al futuro.
Le sue parole nel podcast gestito da Geraint Thomas: “Fondamentalmente, stiamo cercando di avviare una Chris Froome Cycling Academy in Kenya, alla base del Monte Kenya, a un’altitudine di 2.000 metri”.
E ancora: “Una volta facevo corsa campestre e ogni volta che gareggiavamo tra le scuole o qualcosa del genere, venivo distrutto dai keniani. Sono ovviamente i migliori corridori di fondo del mondo. C’era sempre una parte di me in tutti quegli anni in cui ho vinto il Tour che mi ha fatto sentire un po’ ridicolo, inadeguato, sapendo che ci sono atleti molto migliori atleti molto migliori di me in Africa orientale”.
Aggiungendo: “Ma, semplicemente, non hanno accesso alle biciclette, lì il ciclismo in realtà non esiste. Non hanno attrezzature, né formazione, né alcuna struttura. Penso sinceramente che nell’arco di 10-15 anni potremmo vedere qualcosa di simile a quando i colombiani sono entrati in scena nell’ultimo decennio. Credo davvero che avremo un’esplosione di corridori dall’Africa orientale“.
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