Nasce l’house-organ ufficiale dell’ente di promozione sportiva. A dirigerlo Antonino Viti: “Un quindicinale su di noi per conoscere, comunicare, comprendere”
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Il più importante ente di promozione sportiva italiano (9.250 sodalizi su tutto il territorio nazionale) non poteva non avere il suo house organ ufficiale. E’ nato così “ACSI magazine”, un catalizzatore interattivo e multimediale di sinergie nato per veicolare gli eventi e, soprattutto, la filosofia statutaria dell’ente.
Redatto ogni quindici giorni, il magazine racconterà l’attività delle strutture decentrate ACSI in costante ascesa.
La start-up mediatica – si legge nel primo numero edito il 15 ottobre – “nasce dall’esigenza di connettere e di integrare i linguaggi fra i gangli centrali e periferici del corpo associativo: una proficua reciprocità per attivare la rete dialettica del confronto affinché le linee programmatiche e progettuali siano ampiamente elaborate, diffuse e condivise”.
“ACSI magazine” intende sensibilizzare anche nuovi targets di riferimento (sociali, culturali, ambientali, ecc.) in quanto ritiene che lo sport sociale sia sempre “più interconnesso con le dinamiche della nostra contemporaneità”. Il nuovo prodotto editoriale sarà un osservatorio attento e sensibile sul grande sommerso di volontari, di associazioni, di cooperative, di imprese sociali che si autogestiscono dal basso e diventano protagonisti di una lungimirante visione capace di rispondere alle istanze della società complessa. Il welfare sportivo dell’ACSI è in prima linea per svolgere un ruolo di sussidiarietà e di inclusione nell’area del disagio giovanile, nelle periferie degradate delle grandi conurbazioni, negli IPM (Istituti Penali Minorili), nelle corsie dei degenti terminali, nelle enclaves delle diversità e delle apartheid (razziali, etniche, confessionali).
Nel primo numero, dunque, si parla di sport, ma anche di inclusione sociale, formazione motoria, qualità della vita, benessere psicofisico per la terza età e di altri tanti temi salienti nello sviluppo di una società.
Da segnalare, in particolare, nel numero d’esordio l’intervento di Antonino Viti, Presidente Nazionale dell’ACSI e direttore del nuovo magazine, intitolato “Il coraggio delle nostre scelte per una nuova speranza civile”.
Parlando dell’inizio della nuova stagione sportiva e associativa (“che si preannuncia impegnativa e piena di speranze”), Viti ha fatto il punto sui progetti Acsi attualmente in corso, sottolineando – preoccupato – “la mancanza di quella cultura politica vera che mette al centro l’uomo ed i suoi bisogni” e puntando il dito contro la “democrazia televisiva” che – scrive il numero uno di Acsi – “sembra rivolgerci l’invito a guardare tutto dal buco della serratura e da quest’angolo di osservazione perseguire alla giornata i nostri impegni ed i nostri interessi, con una incomparabile collettiva umiliazione”.
“Conoscere, comunicare, comprendere – prosegue Viti nel suo editoriale – potrà essere la nuova parola d’ordine per condividere il percorso associativo ed abbracciare i bisogni degli associati e le nuove esigenze del mondo sportivo. Per rispondere alle nuove necessità diamo vita ad un nuovo strumento di comunicazione, un impegno telematico che proponiamo con cadenza quindicinale per conoscerci meglio e per far conoscere le nostre idee, le nostre proposte, i nostri programmi che sono numerosi ed in continua espansione. Lo spazio è di tutti coloro che ci faranno regalo delle loro notizie, delle foto, delle iniziative, dei risultati ma soprattutto dei pensieri, delle proposte, delle idee. Siamo convinti che il nostro contesto associativo sia preparato a raccogliere il messaggio per il rilancio della cultura della tolleranza e per rafforzare la solidarietà in ogni ambito. Dal coraggio delle nostre scelte in campo educativo potremmo segnare il passaggio ad una nuova e più decisa volontà di ripresa. Lasciando la rassegnazione ai nuovi profeti, dobbiamo cogliere nel tessuto associativo il risveglio di quei valori che non sono mai venuti meno e che debbono continuare a guidare il nostro cammino per il futuro. Educare per la vita, vivere per essere protagonisti, infondere il messaggio della speranza. Se tutti condivideremo questi presupposti – conclude Viti – saremo sicuri di farcela”.
a cura della redazione Copyright © INBICI MAGAZINE