Domani scatta la tredicesima edizione del Tour of Oman: breve corsa a tappe di cinque frazioni che si disputa sulle strade dello stato medio-orientale. Tanta salita nel percorso che si concluderà domenica 14 febbraio, uno dei primi test dell’anno per i corridori per saggiare la condizione e vedere come girano le gambe anche quando le pendenze si fanno più toste. Una startlist ricca di grande qualità per andare a cercare il successore dell’americano Matteo Jorgenson.
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Il percorso si annuncia particolarmente selettivo. Delle cinque tappe previste, solo una, la prima, sembra destinata a potersi risolvere in volata, sul traguardo dell’Oman Convention and Exhibition Center. Velocisti che si potrebbero giocare il successo parziale e indossare la prima maglia di leader della generale ce ne sono parecchi, partendo dal francese Bryan Coquard (Cofidis), passando dall’australiano Caleb Ewan (Team Jayco AlUla) per arrivare all’olandese Fabio Jakobsen (
) e al norvegese Alexander Kristoff (Uno-X Mobility).
Le cose iniziano a farsi più pepate già dalla seconda giornata, con l’arrivo di Qurayyat posto in cima ad uno strappo di due chilometri e seicento metri, al 7% di pendenza media. Non è da meno la terza frazione, che si chiuderà in vetta all’Eastern Mountain, dopo 4600 metri molto complicati, all’8,5% di pendenza media. Quarta tappa che non presenta quasi un metro di pianura, e i 207,5km da Al Rustaq Fort a Yitti Hills potrebbero rivelarsi decisivi, anche per via dello strappo di un paio di chilometri nei pressi dell’arrivo sempre molto duro da affrontare (8,5%). La vittoria della corsa si deciderà però al termine della quinta e ultima tappa, con il gran finale che sarà determinato dalle rampe della salita di Jabal al Akhdhar, 5,7 chilometri con la pendenza media in doppia cifra (10,5%).
Il faro della competizione e favorito per finire davanti a tutti è il britannico Adam Yates della UAE Team Emirates, anche se non avrà per nulla vita facile. Si presentano con grandi ambizioni anche gli spagnoli Jesus Herrada (Cofidis) e Cristian Rodriguez (Arkéa – B&B Hotels), quest’ultimo ottavo l’anno scorso al Tour Of Oman. Proverà a ritagliarsi un ruolo da protagonista anche il due volte vincitore di tappa al Tour De France Warren Barguil, con il transalpino del Team dsm-firmenich PostNL che fa il suo esordio in questa stagione, tornando in gara dopo il 24° posto all’ultimo Lombardia.
Anche l’Italia avrà le sue carte da giocarsi, principalmente con Diego Ulissi e Lorenzo Rota. Il rappresentante della UAE Emirates torna in Oman dopo in quinto posto in classifica dell’anno scorso, ma bisognerà vedere quanta libertà avrà e quanto dovrà invece lavorare per il capitano di squadra designato sulla carta, ossia Adam Yates. Potrebbe avere carta bianca invece il classe 1995 dell’Intermarché – Wanty, anche se farsi spazio in mezzo a tutti quelli citati non sarà affatto semplice. Parola ora alla strada, che come sempre emetterà il suo verdetto e ci fornirà le prime indicazioni verso quello che si annuncia un anno imperdibile.
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