Manca ancora nel palmares e la sta cercando già da un paio d’anni. Tadej Pogacar vuole assolutamente timbrare il cartellino anche alla Milano-Sanremo, ma non sarà facile, visto un percorso non del tutto favorevole alle caratteristiche del fuoriclasse sloveno. In ogni caso, con la squadra, proverà a fare la corsa più dura possibile per poi lanciarsi al meglio sul Poggio e provare a salutare la compagnia.
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Ad annunciarlo è Joxean Matxin, general manager della UAE Emirates, a GCN, che parla di un possibile attacco già sulla Cipressa: “Per me, il segreto qui è fare la Cipressa in meno di nove minuti. Due anni fa Davide Formolo fece la salita in 9’30” e solo 27 corridori erano rimasti nel gruppo di testa. L’anno scorso, in 9’50”, erano rimasti quasi 70 corridori. Quest’anno è possibile scendere sotto i nove minuti. Secondo me, non più di 20 ciclisti possono farcela. È molto complicato e mancano ancora 22 chilometri dalla cima della salita, ma stare davanti da quel punto non dipende solo da Tadej ma anche dai suoi rivali. A tutto gas sulla Cipressa, a tutto gas sul Poggio, diventa una gara dura, durissima. Ma il piano è vincere la Milano-Sanremo. Tadej è un super corridore e abbiamo piani per molte situazioni”.
In ogni caso l’uomo più atteso resta il campione del mondo: “Secondo me il favorito per la Milano-Sanremo è Mathieu Van Der Poel. È il numero uno ed è l’ultimo vincitore di questa gara. Tadej, però, è davvero in buone condizioni. Era in ottime condizioni alle Strade Bianche, ma questa gara non è sempre decisa dall’ottima forma. Negli ultimi anni, la gara si è ridotta a un finale esplosivo di cinque minuti. Si tratta di avere una buona posizione con buone gambe e ci sono molti punti importanti in gara in cui non puoi commettere errori“.
Tutti i dubbi della Sanremo: “Secondo me, questa è la gara più complicata e tattica dell’anno. Nelle altre Monumento è una questione di potenza, la Milano-Sanremo riguarda più la situazione della gara. Qualche anno fa, è bastata una curva a Matej Mohorič per decidere la gara. Dopo 280 chilometri, questa gara si decide nei piccoli momenti“.
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