Nel giorno in cui inizia il Giro d’Italia, il mondo del ciclismo piange la scomparsa di Imerio Massignan, avvenuta nella notte all’ospedale di Novi Ligure. Il ciclista vicentino, noto per le sue doti di scalatore, si è spento all’età di 87 anni, dopo aver trascorso gli ultimi anni della sua vita nella terra di Fausto Coppi. La sua carriera da professionista, durata dal 1959 al 1970, lo ha reso uno dei più grandi nomi nella storia del Giro d’Italia.
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La storia di Imerio Massignan è quella di un eroe misconosciuto, ricordato più per le sconfitte che per le vittorie. Nato a Valmarana nel 1937, era un abile scalatore. Tullio Campagnolo lo volle al Giro e nel ’59 si piazzò al quinto posto. L’anno successivo, sul Gavia, superò persino il mitico Charly Gaul ma fu sfortunato con le forature, compromettendo la vittoria di una tappa epica e il podio finale. Da quel momento fu soprannominato “L’angelo del Gavia”. Nel 1962 giunse secondo al Giro, ma non riuscì mai a vincere una tappa, a differenza di Antonio Bailetti. Nonostante una tappa epica al Tour de France del ’62, il Giro d’Italia non concesse mai a Massignan di alzare le braccia al cielo.
Celebre fu la sua tappa sul Gavia. Queste le sue parole: “È stata allo stesso tempo la più bella e la più triste. Sono stato in testa fino alla cima, ma nella discesa sono stato abbandonato dalla Legnano. Come a Courmayeur, sono stato battuto all’ultimo momento da Gaul. Quando sono arrivato, ho pianto, ma sono diventato l’eroe del Gavia. Ancora oggi al passo vendono una cartolina con la mia immagine, intitolata “Passaggio di Massignan”, tra le montagne di neve“.
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Cicloturismo sul Monte Bondone: Guida Completa per CicloturistiA cura della redazione di Inbici News24
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