Neve, pioggia, freddo, salite, interruzioni, trasferimenti: chi più ne ha più ne metta, ma il finale è sempre lo stesso. A vincere è sempre Tadej Pogacar al Giro d’Italia 2024: arriva la quinta firma per il corridore più forte al mondo nella sedicesima frazione della Corsa Rosa con traguardo in vetta a Santa Cristina Valgardena. Ennesimo capolavoro per la Maglia Rosa che fa sembrare tutto molto facile, ma in casa Italia si può gioire per le prestazioni dei giovani in rampa di lancio.
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Giornata iniziata prestissimo e ricca di polemiche. A Livigno diversi cambi di situazione, prima l’idea della partenza normale, poi quella della passerella, poi il totale trasferimento in auto causa neve e dunque il rinvio alle 14.25 per le operazioni del via ufficiale. Lo start dunque è arrivato da Lasa, molto in ritardo, con soli 120 chilometri di gara da affrontare.
Pronti, via, sotto la pioggia battente un’infinità di scatti. Ad avvantaggiarsi sono stati in quattro in una prima ora da oltre 50 chilometri orari di media: Mirco Maestri (Polti-Kometa), Andrea Piccolo (EF Education-Easypost), Davide Ballerini (Astana-Qazaqstan) e Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step). A gestire il gruppo Maglia Rosa è stata la Movistar, attenta a non lasciare spazio a nessun attaccante per provare uno scatto sul finale con Einer Rubio.
Sul GPM di Passo Pinei uno scatenato Alaphilippe è andato via, scollinando in solitaria, ma dal plotone i vari movimenti non hanno lasciato troppo margine al transalpino. Ci ha provato prima Pelayo Sanchez, frenato da problemi meccanici, poi sono partiti al contrattacco Ewen Costiou (Arkea B&B), Giulio Pellizzari (VF Bardiani Csf Faizanè) e Christian Scaroni (Astana Qazaqstan) che sono rientrati su Alaphilippe proprio all’approccio dell’ultima salita.
Azione in ogni caso inutile perché è iniziato in gruppo il solito passo di Rafal Majka in favore di Tadej Pogacar: a due chilometri dal traguardo lo scatto dello sloveno in Maglia Rosa che come ultimo dei coraggiosi è andato a riprendere uno strepitoso Pellizzari. Il giovanissimo azzurro ha provato in tutti i modi a tenere il passo del fenomeno della UAE Emirates, ma è dovuto accontentarsi della seconda piazza, un risultato comunque eccezionale. Terzo Daniel Martinez (Bora-hansgrohe) che va a riprendersi la seconda posizione in classifica generale nei confronti di un Geraint Thomas in netta difficoltà (male anche Ben O’Connor).
In casa Italia da sottolineare anche la quarta posizione di Christian Scaroni e la quinta di un Antonio Tiberi in nettissima crescita: per il capitano della Bahrain-Victorious arriva la conferma della top-5 in classifica e soprattutto secondi guadagnati per la Maglia Bianca.
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