Gli anni passano e con essi anche i ciclisti. Le persone, i luoghi, le illusioni e i problemi mutano nel tempo, ma il ciclismo rimane e si trasforma. A volte, una voce sorprende («O’Connor, se non vuoi correre, vai a casa»), altre volte, invece, no.
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Questo è il caso di Antonio Tiberi. Sì, proprio quel ciclista che uccise un gatto e venne espulso senza troppi complimenti dalla squadra Trek-Segafredo. Il destino e il team Bahrain gli hanno dato una seconda chance e lui la sta sfruttando al massimo.
Con il ciclista di Frosinone che ha firmato una grande Vuelta a España, era evidente che il team di Pello Bilbao, Santiago Buitrago e Damiano Caruso aveva bisogno di un leader per il prossimo Giro d’Italia. Damiano è ancora presente, ma gli anni passano e le opportunità diminuiscono. Tiberi, nato nel XXI secolo, ha l’età giusta per emergere.
Una nuova speranza italiana
Iniziando come una grande promessa, Tiberi è approdato alla Trek con grandi aspettative. Il suo episodio con il gatto lo ha portato a cambiare squadra a metà stagione. Ora fa parte di un gruppo più ristretto ma con giovani talenti italiani. Ha trovato il suo spazio e sta superando la cattiva stampa. La sua carriera ha subito una svolta drammatica, ma il Giro 2024 ha confermato che Tiberi può essere una stella del ciclismo italiano. Deve solo credere in se stesso e sperare che le difficoltà economiche del Giro gli lascino spazio per emergere. Ora è la speranza italiana, proprio come Ayuso e Carlos Rodríguez lo sono per la Spagna. L’Italia ha in Tiberi una nuova stella nascente con capacità di scalare e affrontare le cronometro. Con il Giro che favorisce più cronometro, Tiberi potrebbe davvero brillare nel panorama ciclistico internazionale.
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Arabba: La Perla delle Dolomiti per il CicloturismoA cura della redazione di Inbici News24
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