La Disparità Economica nel Ciclismo Professionistico

Nel panorama dello sport, il ciclismo non è un grande protagonista in termini di denaro; non è come il calcio (o soccer per gli americani), dove un singolo giocatore può portare a casa €400.000 a settimana, ma non è nemmeno uno sport di nicchia.

È anche uno sport olimpico, ma i professionisti di alto livello guadagnano circa la stessa cifra annuale di un calciatore di alto livello in tre ore (circa €34.000). Il ciclismo si colloca in quella fascia intermedia. Ci sono corridori con contratti milionari, come Remco, Pogačar e MvdP, che guadagnano milioni di euro all’anno dai loro sponsor personali e di squadra. Tuttavia, ci sono anche corridori che guadagnano il salario minimo UCI di €42.000 all’anno.

Lo stesso vale per i budget delle squadre; alcuni potrebbero essere aumentati negli ultimi 10 anni, con team come UAE Team Emirates, Ineos Grenadiers e Visma-Lease a Bike che hanno sponsor che versano circa €55-65 milioni all’anno nelle loro casse. Ma ci sono anche squadre WorldTour più piccole che operano con budget compresi tra i €12-18 milioni. E tutti puntano agli stessi premi all’interno dello sport.

Il lato femminile dello sport ciclistico è gravemente sottofinanziato. La notizia che nel 2025 Demi Vollering potrebbe essere la prima donna a ottenere un possibile premio di €100.000 nel suo prossimo contratto, mette in evidenza la mancanza di sostegno finanziario e di sponsorizzazioni rispetto ad altri sport principali. Questa situazione si riflette in tutti gli aspetti del ciclismo, dai salari alle vincite.

L’evento principale dell’ASO, il Tour de France, offre agli uomini un montepremi di €2,5 milioni. Il vincitore della Generale si porta a casa un quarto di quella somma; i restanti €2 milioni sono divisi tra coloro che vincono le tappe, ottengono il premio di squadra o indossano una maglia da leader per uno o due giorni. A confronto, l’ASO non è certo generosa come la Lawn Tennis Association, che nel 2023 ha distribuito per il torneo di tennis più importante del Regno Unito, Wimbledon, un incredibile montepremi totale di £44.700.000. È impossibile fare paragoni diretti, ma la famiglia Aumary, proprietaria dell’ASO, pare incassare circa €20 milioni in dividendi all’anno.

Anche dal punto di vista dei tifosi, sembra che i nostri campioni siano svantaggiati. Lo sport del ciclismo sembra avere denaro in alcune aree e in altre è praticamente inesistente. In sintesi, il ciclismo soffre di una grande disparità economica.

A cura della redazione di Inbici News24
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