Come riportato da cyclinguptodate.com, l’Unione Ciclistica Francese aveva preparato una causa ufficiale contro la donna che aveva lanciato un cappellino contro Mathieu van der Poel durante la Parigi-Roubaix. Tuttavia, l’Unione Nazionale Ciclisti Professionisti (UNCP) è ora pronta a ritirare il caso se la donna rispetta tre richieste.
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Secondo quanto riportato da WielerRevue, l’UNCP, l’unione dei ciclisti affiliata alla CPA, ha indicato che vogliono interrompere il procedimento legale se la donna belga accetta tre condizioni:
1. Riconoscere pubblicamente di aver lanciato il cappellino contro Van der Poel.
2. Unirsi come volontaria all’associazione “Les Amis de Paris-Roubaix”, che si occupa della manutenzione delle storiche strade lastriate della classica.
3. Partecipare a una nuova campagna sulla sicurezza che sarà diffusa a livello internazionale, apparendo in prima persona.
Se la donna accetta queste tre richieste, l’UNCP ritirerà la causa legale. In caso contrario, il presidente Pascal Chartier procederà con il processo.
L’avvocato della donna ha dichiarato: “Ne discuteremo approfonditamente per vedere se possiamo accettare. La mia cliente vuole assumersi la responsabilità, ma dobbiamo valutare attentamente le proposte”.
Questa vicenda arriva dopo un finale di Parigi-Roubaix segnato da un episodio controverso, con il lancio del cappellino che aveva disturbato la corsa del vincitore Van der Poel. Ora la soluzione sembra passare attraverso un percorso di responsabilizzazione e di maggiore coinvolgimento della donna nelle attività legate alla corsa.
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Alla Scoperta del Monferrato in BiciclettaA cura della redazione di Inbici News24
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