La nona tappa del Tour de France porterà i corridori attraverso 14 settori e 32 chilometri di strade sterrate intorno alla città di Troyes. Si tratta di una giornata molto pericolosa per i contendenti alla classifica generale e una tappa attesa da mesi. Tadej Pogacar condivide i suoi pensieri su ciò che potrebbe essere uno dei giorni più importanti della corsa.
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“Sono un po’ curioso di affrontarla. Ho fatto un sopralluogo, quindi so cosa ci aspetta,” ha condiviso Pogacar con CyclingWeekly. “Direi che non è la tappa più divertente, ma dipende da come correremo, dipende dal vento, dipende dal meteo, dipende dal gruppo, da cosa vogliono fare.”
La squadra UAE Team Emirates ha un forte gruppo di scalatori, ma nella sesta tappa, quando la Jumbo-Visma ha attaccato nel vento laterale, il leader della corsa è rimasto completamente isolato in un gruppo ancora abbastanza numeroso.
Questo è stato un segnale molto negativo, ma anche una conseguenza della concentrazione della squadra sui suoi scalatori. João Almeida, Juan Ayuso e Adam Yates dovranno probabilmente lottare per mantenere le loro posizioni in classifica generale in questa giornata, mentre i gregari saranno completamente concentrati su Pogacar. Nils Politt e Tim Wellens dovrebbero essere i due corridori a tenere d’occhio lo sloveno. Pogacar, vincitore di Strade Bianche e Giro delle Fiandre, nonché corridore di qualità provata su strade non asfaltate, potrebbe avere il potenziale per attaccare e fare la differenza, proprio perché la sua squadra in questo terreno non è alla pari della Jumbo-Visma.
Jonas Vingegaard e Primoz Roglic sono corridori che potrebbero avere difficoltà su questo tipo di terreno, ma il danese, ad esempio, avrà il supporto di Wout van Aert, Christophe Laporte, Matteo Jorgenson, Tiesj Benoot e Jan Tratnik – tutti specialisti delle classiche del Nord e corridori in grado di posizionare perfettamente il campione in carica nei momenti chiave della corsa, come hanno già fatto nelle prime giornate di gara.
Pogacar potrebbe voler approfittare di quella giornata, ma molto dipenderà dall’atteggiamento del gruppo e dagli imprevisti che non possono essere previsti. “Penso che possa esserci una grande varietà di modi in cui la corsa può andare, ma penso di essere pronto a tutto. Normalmente, mi piacciono questo tipo di tappe, ma non si sa mai cosa può succedere. Vedremo, vedremo,” conclude il detentore della maglia gialla.
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Arabba: La Perla delle Dolomiti per il CicloturismoA cura della redazione di Inbici News24
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