“Mutatio” è il tema che gli organizzatori della Maratona dles Dolomites avevano scelto per questa edizione e tutto, effettivamente, si è svolto all’insegna della metamorfosi e della trasformazione, a partire dalle condizioni meteo, fino all’approccio degli ottomila ciclisti che hanno partecipato a questo evento. E alla fine è stata festa vera, anche se un po’ rovinata dalla pioggia. Le cime dolomitiche incappucciate di nuvole minacciose accolgono i partecipanti a questa nuova edizione della Maratona dles Dolomites. Nei loro volti si legge la preoccupazione per le mutevoli condizioni meteo.
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Ma se è vero che viviamo tempi in cui tutto cambia rapidamente, ci ricorda Michil Costa, “di fronte a tali mutazioni, dovremmo mutare d’animo, come sanno fare i grandi poeti”. E oggi tocca ai ciclisti al via interpretare il ruolo dei grandi poeti. Sulla griglia di partenza, si allineano grandi campioni del ciclismo del passato più o meno recente come Indurain, Bugno, Bettini e Aru pronti a godere dello splendido scenario dolomitico che fa da cornice a questo evento. Purtroppo, una nebbia fastidiosa cela lo spettacolo che di solito ci accoglie salendo verso il Passo Pordoi. Ma basta salire ancora e le rocce rosa si presentano in tutta la loro magnificenza.
Davanti infuria la battaglia agonistica, mentre dietro scorrono ottomila storie personali che mutano e si evolvono passo dopo passo. Riconosco Vincenza che incrocio da tanti anni nel mondo delle granfondo e che aggredisce con la consueta grinta le dure pendenze del passo Sella, saluto Daniele in ottime condizioni che si lancia verso i suoi obiettivi e sparisce dietro un tornante, faccio conoscenza con Federico che preferisce il fuori strada ma che oggi apprezza il far parte di questo evento memorabile, pur lamentandosi della pioggia che inizia a disturbare la marcia dei corridori negli ultimi chilometri verso il Passo Falzarego.
La pioggia, che ha bagnato i sogni dei lunghisti anche sulle micidiali rampe del Passo Giau, sarà protagonista anche della discesa dal Valparola, costringendo i ciclisti a una maggiore attenzione per evitare inopportune scivolate. Un brivido di freddo mi coglie negli ultimi tornanti dopo San Cassiano e il pensiero vola al Mur del Giat, che dovremo affrontare con le gambe inchiodate. Qui però è il tifo della gente a bordo strada che ti trascina in alto, regalando forze inaspettate.
Adesso è veramente fatta e possiamo tagliare quel traguardo che poc’anzi ha visto trionfare Giuseppe Orlando e Laura Simenc, vincitori sul percorso lungo. Pochi minuti di attesa e ci ritroviamo con tutti gli amici con cui ho condiviso questa trasferta, arrivati sul traguardo alla spicciolata: anche se la prestazione non è stata memorabile ci scambiamo i complimenti per aver ognuno saputo superare i problemi che si sono presentati nel corso della gara e giungere sorridenti al traguardo. Possiamo dire di aver mutato il nostro animo adattandolo ai mutamenti attorno a noi, cogliendo l’invito di Michil. E anche noi, nel nostro piccolo, siamo stati protagonisti. E mentre i titoli di coda scorrono su questa edizione, il pensiero vola alla prossima edizione che si terrà il 6 luglio 2025 e che sarà dedicata al tema della Lüm, Luce: “In questi tempi bui, in cui tenebre che sembravano sopite riemergono prepotenti e cattive, il bisogno di Lüm è più che mai impellente. E allora che sia Lüm fra gli uomini e le donne e i ciclisti di buona volontà”. E noi non vediamo l’ora di essere illuminati e tornare il prossimo anno a dare il nostro contributo di luce.
Classifiche: Maratona dles Dolomites-Enel 2024 (datasport.com)
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Cicloturismo sulla Riviera dei Fiori: Tra Mare e MontiA cura della redazione di Inbici News24 e Michele Bazzani
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