GIRO DONNE, IL RITRATTO DI ANA VITORIA MAGALHAES

Dal Brasile con furore: in sintesi si è voluta presentare così al Giro d’Italia Women l’atleta sudamericana di BePink-Bongioanni, che a Volta Mantovana ha accarezzato il sogno di una possibile vittoria storica per la squadra diretta da Walter Zini, per il suo Paese e per se stessa.

Ana Vitoria, per gli amici “Tota”, è nata il 24 ottobre 2000 a Rio de Janeiro. Lo scorso anno si è laureata campionessa nazionale in linea e fino all’approdo in BePink-Bongioanni ha ottenuto i suoi risultati maggiori nel continente americano. Nei primi sei mesi di questa stagione sono arrivati il terzo posto nella tappa finale del Trofeo Ponente in Rosa, brillando anche sul suolo spagnolo in corse come la Vuelta Femenina, la Vuelta a Burgos e alla Vuelta a Andalucia. Poco più di un mese fa ha ottenuto anche il pass per i Giochi Olimpici di Parigi rappresentando il Brasile, dove ha vinto il titolo Nazionale a cronometro il 27 giugno.

Nella giornata di lunedì ecco l’assalto a una vittoria di tappa che avrebbe portato Tota nella storia del ciclismo sudamericano. Andata in fuga nei primissimi chilometri dopo il via da Sirmione con l’italiana Alessia Missiaggia (Top Girls – Fassa Bortolo), Ana Vitoria ha raggiunto un vantaggio massimo di oltre 6′ e ha lasciato la compagnia della bolzanina quando si approcciava al GPM di Cavriana, andandosene da sola. Sul secondo transito, la brasiliana è passata di nuovo al comando ma la fatica si faceva sempre più sentire e il forcing della SD Worx è stato decisivo, negandole la gioia più grande a una manciata di km dall’arrivo di Volta Mantovana. C’è comunque la grande soddisfazione di essere stata per una tappa la leader provvisoria della classifica dei GPM, vestendo la Maglia Blu nella frazione da Sabbioneta a Toano, primo arrivo in salita di questo Giro d’Italia Women in cui ha ceduto lo “scettro” alla vincitrice di tappa Niamh Fisher – Black.

Ana Vitoria Magalhaes è una ragazza che, oltre ad essere una ciclista professionista, ha diverse passioni che coltiva ogni volta che può: da brava “carioca” è appassionata di calcio, sport che ha praticato fino ai quindici anni di età prima di passare al ciclismo. Ama fare le camminare nella natura e stare con i suoi amici e la famiglia, a cui è molto legata. E dopo l’impresa che ha sfiorato nella tappa di lunedì, il suo numero di tifosi in Brasile e all’estero è notevolmente aumentato.

A cura di Andrea Giorgini Copyright© InBici Magazine ©Riproduzione Riservata